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Incidente diga di Montedoglio – Un caparbio sperone roccioso forse ha salvato la popolazione.

01/01/2011
L’incidente avvenuto alla diga di Montedoglio il 29/12/2010 non coinvolge il corpo principale della diga, ma una struttura accessoria, con funzione di giunto flessibile di collegamento fra la diga vera e propria e lo sfioratore con le paratoie del troppo pieno. (foto 1, 2 e 3)
Questo giunto è costituito da una serie di mensolone indipendenti ., in cemento armato incastrate al piede , ciascuna di 3 metri di larghezza e di circa 11 mt di altezza. (foto 4)
La sera di mercoledì sono saltate 3 di queste mensole, in gergo conci. Ancora non si sa se hanno ceduto in fondazione o forse a 3/4 dell’altezza. Dalla falla, con un fronte di 9 metri e una profondità di circa 10 m, l’acqua ha cominciato a fuoriuscire con una portata di 600-700 mc/s , riversandosi nel canale laterale e quindi nel Tevere.
Un caparbio sperone roccioso ha protetto dal cedimento gli altri conci del muro, forse salvandoci!!!
La notte fra il 29 e il 30, Il fiume ha tracimato sia in Toscana che in Umbria. Le persone evacuate sono state 450 nella zona Toscana, più gli Umbri, ……800 solo a Piosina, frazione di Città di Castello, completamente allagata! Grossi problemi ed evacuazioni anche a San Giustino.
Oggi il fiume è ancora in piena, anche se fortunatamente negli argini.
Ma la diga non è ancora in sicurezza. Deve essere svuotata fino a qualche metro sotto alla falla, per permettere la laminazione della portata in caso di neve e pioggia. Significa che se domani piove, siamo di nuovo a bagno!
Purtroppo il famoso collegamento con il Trasimeno non è ancora in funzione, anche se già inaugurato. Quindi l’acqua esce solo dalla galleria di fondo, oltre che ovviamente dalla falla, e va nel Tevere con una portata di 150 mc/s
Attualmente nessun tipo di riparazione è possibile. Bisognerà aspettare che si svuoti!
La diga era stata portata alla massima capacità, sfruttando le piogge e la neve del mese di dicembre, per effettuare il collaudo definitivo.
Il collaudo è sempre una fase critica perché è il momento in cui si verifica la tenuta effettiva di un opera, cioè se il comportamento reale del manufatto sottoposto a carico rispetta quello presunto dal calcolo. Quindi normalmente si predispongono delle strumentazioni per monitorare le deformazioni della struttura e delle misure di sicurezza preventive nel caso in cui il collaudo non vada a buon fine!
A questo punto mi fermo….. credo di aver dato il quadro della situazione!
Ornella Maria Sticchi
INGEGNERE CILVILE EDILE

foto1 – corpo della diga a sinistra


foto2 – paratoie e canale di scarico a destra

foto 3 –sperone roccioso davanti ai conci residui

foto 4 – la costruzione dei conci-mensole – foto scaricata dal sito http://www.eiut.eu/rubriche.php?rub=6

Posted in ACQUA SALUTE E AMBIENTE.