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Perugia 29 aprile – presidio davanti alla Prefettura

Giù le mani dai referendum!
Questa mattina si è svolto il presidio davanti alla Prefettura di Perugia organizzato dal Comitato Umbro ” 2 Si per l’acqua bene comune” al quale ha aderito il ” Comitato vota si per fermare il nucleare”. Presenti le associazioni, i sindacati e le forze politiche che fanno parte e sostengono i due comitati.
Alle 13,00 una delegazione ha avuto un incontro con il funzionario delegato del Prefetto di Perugia, al quale sono state consegnate due lettere con le quali si è chiesto di garantire la libera espressione democratica delle cittadine e dei cittadini di questo paese, promuovendo tutte le iniziative necessarie che sostengono e favoriscono la consultazione referendaria e di far avere questo messaggio al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri.

Abbiamo sottolineato che è in atto una campagna mediatica per convincere le persone che i referendum non ci saranno o che sono inutili, mentre il ritardo dell’approvazione del regolamento in materia di comunicazione politica presso la Commissione di Vigilanza RAI, impedisce alla maggior parte dei cittadini e delle cittadine italiani di accedere ad una corretta informazione sui referendum di giugno.

Abbiamo inoltre lasciato la bandiera del referendum “2si per l’acqua bene comune” chiedendogli di esporla sul balcone. P.zza Italia – ore 12
Il Comitato Umbro “2 Si per l’Acqua Bene Comune” si mobilita contro il tentativo di scippo dei referendum da parte del Governo. Per questo venerdì 29 alle ore 12,00 sarà in P.zza Italia, per dire al Prefetto ed al Presidente del Consiglio che le cittadine e i cittadini di questo paese vogliono votare i prossimi referendum del 12 e 13 giugno nel rispetto dei principi democratici fondamentali a fondamento della Costituzione di questo paese.
Segue la lettera che verrà consegnata al Prefetto:

Gentile Sig. Prefetto,

è in corso un pericoloso attacco alla partecipazione democratica in questo paese, si sta cercando d’impedire al popolo italiano di decidere su temi importanti come quelli sottoposti ai quesiti referendari.

Noi non ci stiamo!

Come avrà avuto modo di apprendere, le dichiarazioni del Ministro Romani sull’intenzione di effettuare un “approfondimento legislativo” sulla normativa che regola la gestione del servizio idrico oggetto dei prossimi referendum del 12 e 13 giugno e quelle del Sottosegretario S. Saglia che propone di istituire un’Autorità terza e indipendente hanno suscitato grande attenzione e grande preoccupazione da parte di tutti quei cittadini e quelle cittadine che hanno a cuore la democrazia nel nostro Paese, così come la soluzione legislativa approvata dal Parlamento in tema di energia nucleare che non risponde all’intento dei promotori del referendum finalizzato a decidere l’uscita in modo definitivo da tale fonte di energia.

Come certamente saprà, i due quesiti per la ripubblicizzazione dell’acqua sono stati promossi grazie ad una straordinaria partecipazione popolare, che ha portato alla raccolta di oltre un milione e quattrocentomila firme, a dimostrazione della volontà dei cittadini e delle cittadine italiani di esprimersi in modo diretto sulla gestione del servizio idrico.

Sarà certamente concorde con quei cittadini e quelle cittadine sul fatto che degli affrettati interventi legislativi sulle norme oggetto della consultazione referendaria, a meno di due mesi dalla stessa, abbiano più il sapore di uno scippo di democrazia che di un “approfondimento legislativo”.

La invitiamo quindi ad agire, nel corso della Sua attività istituzionale, in modo da garantire la libera espressione democratica delle cittadine e dei cittadini di questo paese, così come il Suo ruolo richiede, promuovendo tutte le iniziative necessarie che sostengono e favoriscono la consultazione referendaria e di far avere questo messaggio al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri.

A questo proposito sottolineiamo anche la gravità della situazione di stallo in cui si trova l’approvazione del regolamento in materia di comunicazione politica presso la Commissione di Vigilanza RAI, il cui ritardo, di fatto, impedisce alla maggior parte dei cittadini e delle cittadine italiani di accedere ad una corretta informazione sui referendum di giugno, come invece la Legge prevede.

E’ evidente come questi elementi pongano una questione di rispetto della democrazia, di fronte alla quale, qualunque sia la posizione personale sui quesiti referendari in oggetto, Lei, come cittadino e come Prefetto, non può rimanere indifferente.

Non permetteremo di essere calpestati come cittadini, faremo il necessario affinchè i referendum rimangano quello strumento garantito dalla Costituzione che permette la partecipazione attiva da parte dei cittadini alla vita politica del proprio paese.

Perchè si scrive acqua ma si legge democrazia!

Cordiali Saluti

Comitato Referendario Umbro 2 SI per l’Acqua Bene Comune

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