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”Acque minerali: l’altra faccia della privatizzazione!”

Report del seminario del Secondo Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua  – Assemblea conclusiva – Aprilia, Domenica 23 novembre

Il seminario è stato introdotto da una relazione sui cambiamenti climatici in corso per dimostrare
l’importanza della conservazione della risorsa. Questi sono dovuti all’aumento della temperatura del pianeta
e al CO2 i cui effetti li vediamo già: grandi alluvioni, desertificazione e situazioni di siccità. Ma la rapidità
con cui avvengono non permette di prevedere fino in fondo le conseguenze a cui andremo incontro. Il
seminario è proseguito poi con una relazione sulle multinazionali dell’imbottigliamento nel mondo. Anche
se eravamo pochi al seminario, molte sono le persone nel mondo in lotta contro le multinazionali: Sao
Lourenzo in Brasile oppure negli Stati uniti, nel Michigan e nel Wisconsin, oppure a Neuchatel in Svizzera
dove in tutti e tre i casi la Nestlè voleva impossessarsi di grandi bacini di acqua per imbottigliarla ma è stata
sempre fermata da comitati cittadini. In altri paesi, come per esempio la Colombia, dove era gia presente
Coca-Cola, le due multinazionale si sono alleate e per moltiplicare i loro profitti, sono arrivate ad assoldare
eserciti di paramilitari per uccidere lavoratori sindacalizzati dei loro stabilimenti costruendo cosi grandi
potentati economici.
In Italia abbiamo presentato 4 esempi di lotte di cittadini contro le multinazionali dell’imbottigliamento. La
prima, quella del comitato tutela del Rio Fergia che è riuscita a bloccare la Idrea-Rocchetta da un ulteriore
prelievo dal bacino imbrifero dell’Appenino centrale umbro. Ma la battaglia non è finita qui: ora si richiede
la chiusura dei pozzi. La seconda, quella del Forum per l’Acqua pubblica di Bergamo, che lotta contro la
San Pellegrino-Nestlè che preleva 900 milioni di litri d’acqua all’anno senza alcun controllo e anche lì con il
bene placido delle istituzioni. La terza, quella del comitato pubblico di Massa-Carrara che sta lottando
contro la privatizzazione di un azienda municipale nata come ente di valorizzazione delle Acque Minerali
delle montagne Apuane e che adesso il Comune vuole consegnare ai privati con tutto quello che ne
consegue: licenziamento dei lavoratori, sfruttamento inconsiderato di tutta l’acqua disponibile mentre il
popolo della montagna rimane all’asciutto. La quarta, a Santo Stefano di Quisquina, Provincia di Agrigento,
dove la Nestlè ha fatto di tutto per appropriarsi delle sorgenti nonostante l’opposizione del Sindaco
sostenuto dai cinque mila abitanti del comune e nonostante il fatto che quelle sorgenti servano a rifornire
Acqua ad Agrigento e ai Comuni della sua Provincia. Ma si è parlato di come le multinazionali in Italia
entrano nei territori piano piano con il consenso e la corruzione degli amministratori pubblici entrando nella
cultura della gente come ad esempio a Bergamo dove si fa una grande festa di San Pellegrino o a Perugia
dove si organizza ogni anno la festa Eurochocolate e a Gualdo Tadino Rocchetta sponsorizza la grande festa
popolare dei giochi delle porte.
Quando le multinazionali dell’Acqua vengono ostacolate dai cittadini, ricorrono ai prefetti cioè quelli che
dovrebbero tutelare gli interressi della cittadinanza e invece tutelano quelli dei privati cosi com’è successo a
Santo Stefano e a Boschetto di Gualdo.
Si è parlato infine della normativa sulle Acqua minerali che in Italia è inesistente e tratta le Acque Minerali
come le miniere (dlgs 152/2006), lasciando il potere alla Regioni di concedere allo sfruttamento senza
conoscere bene i territori, senza tenere conto della potabilità o delle esigenze legate ai bisogni del servizio
idrico che invece vengono gestiti dagli ATO e Province. Anche i Comuni spesso vengono ignorati negli
affidamenti che possono essere rilasciati all’insaputa dei Sindaci e delle popolazioni che rischiano di
rimanere senz’acqua o con acqua di scarsa qualità. Quindi è necessaria una normativa che integri l’acqua
minerale con l’uso idropotabile cioè con i servizi idrici, che annulli le concessioni allo sfruttamento
industriale e commerciale dell’acqua e la restituisca alle comunità locali; che abolisca lo scavo dei pozzi e
gli emungimenti per usi industriali che provocano grandi disastri ambientali. Questo perchè parliamo di
acqua, argomento unico perchè proviene dalle stesse falde e deve essere conservata per il nostro futuro. La
battaglia delle Acque Minerali non deve essere “la sorella povera” della battaglia per la ripubblicizzazione
del SII. Noi invitiamo tutti comitati locali a verificare le sorgenti che vengono imbottigliate nei loro territori,
le connessioni con gli acquedotti e a verificare la qualità e la quantità dell’Acqua che devono rispetto a
quella che viene regalata alle imprese d’imbottigliamento per i loro profitti. Vogliamo inoltre istituire un
apposita sezione sulle acque minerali nel sito del Forum nazionale per realizzare una mappatura sulle
concessioni allo sfruttamento industriale esistenti in Italia.

Posted in COMITATO TUTELA RIO FERGIA, GENERAL, INIZIATIVE.