Acqua se ne parla molto ma…….
A distanza di quasi un anno dai referendum dove 28 milioni di cittadini hanno detto NO alla privatizzazione dell’acqua e NO al profitto dei privati sulle tariffe del servizio idrico, apprendiamo dalla stampa locale che l’Assessore all’ambiente della Regione dell’Umbria, dopo aver ricevuto una lettera dal Ministro Clini, scrive a sua volta ai Sindaci degli ATI Umbri dando indicazioni di osservare i referendum e che il Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato una mozione dove impegna la Giunta a far applicare i referendum di cui sopra. A tutto questo vogliamo rispondere che i cittadini e le cittadine di questa regione da subito hanno capito che la sentenza della Corte Costituzionale che sanciva l’esito referendario era immediatamente applicabile tanto che hanno dato vita alla CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE riducendosi da soli del 14,35% (questa è la percentuale di remunerazione del capitale investito che incide oggi sulle bollette di Umbra Acque) e contestando, le bollette del SII. Nonostante le numerose contestazioni mandate, nonostante la sentenza del ricorso promosso e vinto da Federconsumatori sull’illegittimità dell‘adeguamento (al posto di aumento) del deposito cauzionale, Umbra Acque ancora manda bollette a tariffa pre-referendum e con l‘adeguamento (e non solo aumenti) illegittimo del deposito cauzionale perche anzi tutto l’obiettivo è di “fare cassa”.
Riguardo all’ATI 3 di Foligno e le dichiarazioni che in quel piano tariffario non c’è il famigerato 7%, non ci accontentiamo delle dichiarazioni e chiediamo che finalmente, dopo le numerose richieste, sia reso pubblico sul sito IL PIANO TARIFFARIO COMPLETO e non il suo ESTRATTO! Inoltre che l’ATI 3 rinunci definitivamente al Project Financing prima di consegnare il servizio idrico nelle mani dei mercati finanziari mettendo a garanzia le bollette degli utenti.
Nella provincia di Terni invece i cittadini pagano in tariffa anche il costo dei mutui e degli interessi per ripianare le perdite del SII, nonostante la sentenza del TAR dell’Umbria alla quale l’ATI 4, piuttosto che garantire i legittimi interessi dei cittadini, ha pensato bene di rispondere ricorrendo al Consiglio di Stato. E infatti nella provincia di Terni il costo dell’acqua è il più caro di tutta l’Umbria e per il 2012 c’è anche la “chicca” della cancellazione (teorica) della remunerazione del capitale mentre la tariffa media rimane tale e quale quella prevista dal Piano d’Ambito (che la remunerazione del capitale la prevede, eccome!)
I cittadini di questa regione non vogliono sentirsi ancora presi in giro, sono stanchi di tante dichiarazioni e vorrebbero cominciare a vedere fatti concreti!
Ma il referendum parlava anche di ”ripubblicizzazione” del SII e, dopo l’annuncio del Sindaco di Roma Alemanno di vendere il 21% della quota di ACEA, socio privato di Umbra Acque, oggi più che mai è necessario rimandare a casa ACEA. Come? Negli ultimi anni Umbra Acque ha prodotto, con le tariffe applicate ai cittadini, quasi 2 milioni di € di utile. Con queste cifre sarà bene in grado di sostenere un prestito per liquidare ACEA; sull’indennizzo per mancato profitto poi, siamo sicuri che invece non debba pagare qualche penale per inadempienza e mancato rispetto del piano d’ambito?
Perche su tutti gli ATI umbri non vengono rispettati i piani d’investimento da parte dei gestori, come previsto dai piani d’ambito?
Perchè, ancora nel 2012, solo il 25% delle utenze vanno realmente a depurazione?
Di questo vorremmo parlare nel tavolo partecipativo con ATI e Regione, che continuiamo a chiedere.
Ma il popolo dell’acqua non si scoraggia!
Per informazioni e calcolare la riduzione della bolletta vai al sito
www.riducilabolletta.org
Vogliamo pagare l’acqua e il servizio idrico, NON i profitti di azionisti voraci!
Prossimi appuntamenti
Sabato Mattina – Pian di Massiano mercato
14-15 aprile Marsciano Fiera Verde
4 Aprile – Terni, Mercatino settimanale
a Narni ogni mercoledì dalle 18 alle 19 alla Torre Civica in Via Saffi