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Lettera aperta a tutti i Consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali dell’Umbria

 

                                                   Agli Eletti dell’Umbria

                                                   nei Comuni, alle Province e alla Regione

                                                   nelle Liste di: Verdi, Rifondazione 

                                                   Comunista, D.S., P.D.C.I.

 

                                                    Ai Segretari Regionali di: Verdi,              

                                                    Rifondazione Comunista, D.S., P.D.C.I.

Perugia, 9 marzo 2007

Ci rivolgiamo ai rappresentanti nelle Istituzioni umbre di quei Partiti che a livello locale hanno aderito alla campagna per la raccolta delle firme per la Legge di iniziativa popolare per l’acqua pubblica; in particolare a : Sinistra DS, Rifondazione, Verdi e Comunisti Italiani.

Chiediamo un atto semplicissimo quanto necessario di coerenza, tra lo spirito della Legge popolare e gli Atti di Amministrazione delle Istituzioni Locali di cui voi siete (quasi sempre) forze di governo.

Abbiamo notizia di vostre partecipazioni alla raccolta di firme e che contemporaneamente votate a favore di percorsi contrari, come è successo in questi giorni nella Provincia di Terni e nei Comuni di Terni, Narni, Orvieto, Amelia, nel delicatissimo caso della Multiutility Provinciale, che come saprete vede al suo interno ipotesi di presenza di privati (anche multinazionali) con quote dal 25 al 49%.

Così come è successo con la delibera della Giunta regionale dell’Umbria del  27.09.2006, n° 1654, con la quale è stato espresso l’assenso al rilascio di una nuova concessione alla società Idrea, per lo sfruttamento di acqua minerale, ricadente nel territorio comunale di Gualdo Tadino alla quale nessun  consiglio Regionale o Provinciale o del  Comune di Gualdo Tadino sono riusciti ad esprimere un parere contrario all’applicazione di tale delibera, che, toglie l’acqua del Rio Fergia ai cittadini, staccando 245 utenze del comune di Gualdo, per concederla allo sfruttamento industriale della multinazionale.

Non vogliamo fare i ”custodi” di nulla ma tutto questo è in contrasto con quanto enunciato dalla proposta di Legge che stiamo tutti sostenendo.

Crediamo sia necessario chiarire il vostro operato di fronte soprattutto alle migliaia di cittadini umbri che in questi giorni aderiscono incavolati ai nostri banchetti chiedendoci in tanti modi di continuare.

Siamo inoltre coscienti di quanto sia difficile coniugare il pensare globale con l’agire locale, ma voi (Amministratori, Partiti) state consegnando la sovranità popolare (con massimo due votazioni nei Consigli) per trent’anni  a società miste la cui missione è guadagnare e l’unica voce di entrata è il prelievo tariffario nelle tasche dei cittadini.

Questo è in violazione ad ogni forma di decenza e probabilmente anche al mandato che avete ricevuto;  vi chiediamo perciò di recedere da una delle due iniziative secondo quello che coscienza vi dice (come quando si vota), anche perché sempre più umbri su questo “giochetto” stanno aprendo gli occhi.       

                                                      Comitato Promotore Regionale Umbro

                                                      Della legge d’iniziativa popolare per la

                                                      Ripubblicizzazione dell’acqua

 

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