LETTERA APERTA A TUTTI I CONSIGLIERI DEI COMUNI DELL’ATO 1
406.626 cittadine e cittadini, di cui 5.400 umbri, hanno sottoscritto la proposta di legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua che è stata depositata il 13 luglio in Parlamento.
La pressione dei comitati, associazioni, cittadine e cittadini dei movimenti per l’acqua ha inciso sull’accordo per il Disegno di Legge di riforma dei servizi pubblici locali del Ministro Lanzillotta prevedendo la possibilità di reintrodurre la gestione pubblica dei servizi, e, per l’acqua, anche l’introduzione di una moratoria sugli affidamenti in corso, in attesa della discussione della legge di ripubblicizzazione del servizio idrico.
In questo contesto nazionale che sta acquisendo il principio che l’acqua è un diritto e non una merce, il gestore dell’ATO 1 dell’Umbria “Umbria acque S.P.A.” delibera l’aumento della quota privata del capitale sociale, aumentando il potere delle multinazionali nel trarre profitto da questo bene comune indispensabile alla vita.
QUESTO ATTO E’ UNA VERGOGNA E UN PASSO INDIETRO PER LA SOCIETA’ CIVILE UMBRA
PER FERMARE QUESTO PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE È NECESSARIO CHE OGNUNO SI ASSUMA LA RESPONSABILITÀ DEI PROPRI ATTI. E’ per questo che i comuni dell’ATO 1 devono attuare tutti i provvedimenti necessari per impedire la vendita a privati di ulteriori quote della Umbria Acque SPA, riacquistare la quota già privatizzata (che per il 30,11% è di ACEA Spa e quindi anche della Suez-Lyonnaise des eaux) e riportare la gestione del servizio idrico nelle mani pubbliche con la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori, per garantirne l’erogazione a tutta la collettività con tariffe idonee, eliminare gli sprechi dovuti alla mancata manutenzione degli acquedotti (come nel caso della perdita di Collestrada) e conservare la risorsa acqua per le generazioni future.
Il Comitato Umbro Acqua Pubblica
I referenti:
Michel Drouin – e-mail: mdrouin@libero.it
Elisabetta de Persio – e-mail: elisabetta63@libero.it