il manifesto Collettivo di Orvieto “Luigi Pintor”
OGGI L’ACQUA TORNA AD ESSERE UN BENE PUBBLICONON SI POTRÀ PIÙ GESTIRLA COME UNA BIBITA GASSATA
All’udienza del 20 giugno il Giudice Monocratico del Tribunale di Orvieto ha condannato il direttore generale del servizio idrico integrato Sig. Latini Mario per esercizio arbitrario delle proprie ragioni per aver operato il distacco ad un utente moroso facendo indebito ingresso nell’altrui proprietà contro la volontà dell’utente.
La vicenda risale al 2006 quando, a seguito del subentro del SII nel servizio di erogazione di acqua potabile per uso domestico, alcuni disubbidienti, tra i quali Giulio Montanucci, parte civile nel procedimento in oggetto, decisero di non pagare il corrispettivo delle bollette al SII, ma di continuare e mettere a disposizione il denaro richiesto al Comune.
Una manifestazione di volontà chiara di non riconoscere il soggetto privato quale gestore di un servizio avente ad oggetto un bene di primaria importanza, essenziale per la vita umana, che come tale deve continuare ad essere gestito secondo una logica di interesse pubblico, da enti pubblici, e non secondo le regole di mercato e le logiche di profitto che governano le società commerciali per azioni.
A fronte della minaccia di distacco l’utente, con atti formali e con forme legittime di resistenza passiva, aveva ripetutamente reso nota la propria volontà di non consentire l’ingresso nelle pertinenze della propria abitazione al SII ove era sito il contatore, ma senza preavviso il SII inviava due operai ad asportare il contatore lasciando la famiglia del disobbediente (composta di due persone anziane e di un invalido del lavoro all’85%) senza acqua per mesi.
Il lungo procedimento si è concluso nella giornata di ieri, quando il Giudice ha dato lettura del dispositivo della sentenza, condannando penalmente il Direttore Generale del Servizio Idrico Integrato, responsabile di avere esercitato abusivamente le proprie ragioni senza ricorrere all’Autorità Giudiziaria, operando il distacco ed entrando nella privata proprietà senza un ordine del giudice, dinanzi al quale i disobbedienti avevano intenzione di difendersi contestando la legittimazione della società privata, la costituzionalità delle norme che avevano condotto alla privatizzazione dell’acqua, e l’inesistenza di alcun contratto con gli utenti per la erogazione del servizio.
La violenta azione del SII aveva di fatto sottratto al sindacato del Giudice tali legittime contestazioni e pertanto il Giudice Monocratico del Tribunale di Orvieto, Dr.ssa Fornaro Elisa, ha emesso la sentenza citata condannando altresì il SII al risarcimento dei danni causati ai tre abitanti l’unità immobiliare privata della fornitura di acqua potabile per circa 10 mesi ed alla rifusione delle spese di costituzione di parte civile.
Visibile soddisfazione nelle parti civili del processo, presenti in aula, che hanno visto riconosciuto un principio per il quale hanno dovuto combattere e ingiustamente subire gli effetti negativi e le difficoltà di vivere per lunghi mesi senza acqua potabile con le comprensibili difficoltà, approvvigionandosi con contenitori e portando l’acqua a spalla fino alla propria abitazione.
La difesa delle parti civili, affidata all’Avv. Angelo Ranchino di Orvieto, ha anche rappresentato che le operazioni di distacco erano state avanzate con particolare accanimento nei confronti del Montanucci Giulio, debitore di poche decine di euro, quando invece società o enti debitori di migliaia di euro non erano stati oggetto di distacco, supponendo che a monte di tale decisione fosse proprio la particolare attività civica e politica del Montanucci che, attraverso il proprio giornale murale “il manifesto” e attraverso i propri interventi in numerose sedi, aveva sempre ideologicamente osteggiato la privatizzazione del servizio idrico.
Orvieto 21 giugno 2008
il collettivo de “il manifesto”
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