OGGI L’ACQUA TORNA AD ESSERE UN BENE PUBBLICO
NON SI POTRÀ PIÙ GESTIRLA COME UNA BIBITA GASSATA!
IL 20 GIUGNO
IL GIUDICE MONOCRATICO DEL TRIBUNALE DI ORVIETO
HA CONDANNATO IL DIRETTORE GENERALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO SIG. MAURO LATINI
PER ESERCIZIO ARBITRARIO DELLE PROPRIE RAGIONI
NELL’AVER OPERATO IL DISTACCO
AD UN UTENTE MOROSO
FACENDO INDEBITO INGRESSO NELL’ALTRUI PROPRIETÀ
CONTRO LA VOLONTÀ DELL’UTENTE
La vicenda risale al 2006 quando, a seguito del subentro del SII nel servizio di erogazione
di acqua potabile per uso domestico, alcuni disubbidienti, tra i quali il Sig. Giulio Montanucci,
parte civile nel procedimento in oggetto, decisero di non pagare il corrispettivo delle
bollette al SII, ma di continuare e mettere a disposizione il denaro richiesto al Comune.
Una chiara manifestazione di non riconoscere il soggetto privato quale gestore
di un servizio di un bene di primaria importanza, essenziale per la vita
umana, che come tale deve continuare ad essere gestito secondo una logica
di interesse pubblico, da enti pubblici, e non secondo regole di merca-
to e logiche di profitto che governano le società commerciali per azioni.
A fronte della minaccia di distacco l’utente, con atti formali e con forme legittime
di resistenza passiva, aveva ripetutamente reso nota la propria volontà
di non consentire l’ingresso nelle pertinenze della propria abitazione al SII
ove era sito il contatore, ma senza preavviso il SII inviava due operai ad asportare
il contatore lasciando la famiglia del disobbediente (composta di due
persone anziane e di un invalido del lavoro all’80%) senza acqua per mesi.
Il lungo procedimento si è concluso quando il Giudice ha dato lettura del
dispositivo della sentenza, condannando penalmente il Direttore Generale
del Servizio Idrico Integrato, responsabile di avere esercitato abusivamente
le proprie ragioni senza ricorrere all’Autorità Giudiziaria, operando il
distacco ed entrando nella privata proprietà senza un ordine del giudice,
dinanzi al quale i disobbedienti avevano intenzione di difendersi contestando
la legittimazione della società privata, la costituzionalità delle norme che
avevano condotto alla privatizzazione dell’acqua, e l’inesistenza di alcun
contratto con gli utenti per l’erogazione del servizio.
La violenta azione del SII aveva di fatto sottratto al sindacato del Giudice ta-
li legittime contestazioni e pertanto il Giudice Monocratico del Tribunale di
Orvieto, Dr.ssa Elisa Fornaro, ha emesso la sentenza citata condannando altresì
il SII al risarcimento dei danni causati ai tre abitanti l’unità immobiliare
privata della fornitura di acqua potabile per circa 10 mesi ed alla rifusione
delle spese di costituzione di parte civile.
Visibile soddisfazione nelle parti civili del processo, presenti in aula, che hanno
visto riconosciuto un principio per il quale hanno dovuto combattere e
ingiustamente subire gli effetti negativi e le difficoltà di vivere per lunghi mesi
senza acqua potabile con le comprensibili difficoltà, approvvigionandosi
con contenitori e portando l’acqua a spalla fino alla propria abitazione.
La difesa delle parti civili, affidata all’Avv. Angelo Ranchino di Orvieto, ha anche
rappresentato che le operazioni di distacco erano state avanzate con particolare
accanimento nei confronti del Sig. Montanucci debitore di poche decine
di euro, quando invece società o enti debitori di migliaia di euro non erano
stati oggetto di distacco, supponendo che a monte di tale decisione fosse
proprio la sua attività civica e politica che, attraverso il giornale murale de il manifesto e attraverso gli interventi in numerose sedi, aveva sempre osteggiato la privatizzazione del servizio idrico.