Parte da lontano la storia della contaminazione da cromo VI a Terni:
il Ministero Ambiente aveva gia dichiarato il sito della discarica d’
interesse nazionale e potenzialmente contaminato, quindi da destinare a messa
in sicurezza d’emergenza, bonifica e ripristino ambientale (D.M. 468/2001 e
DMA 8/7/2002);
anche i pareri dell’ARPA avevano evidenziato le interferenze tra il sito d’
interessa nazionale Terni Papigno e i due il progetti di costruzione delle
infrastrutture (discarica della TKAST e strada Terni Rieti), ciononostante la
Regione dell’Umbria aveva rilasciato parere di compatibilità ambientale (D.D.
n. 4949 del 15/06/05) per l’ampliamento della discarica TKAST. Da qui sono
arrivate le autorizzazioni da Provincia e Comune!
Queste sono le informazioni che l’ARPA Umbria ha fornito alla richiesta di
chiarimenti inviata da comitati di cittadini preoccupati per la scoperta del
laghetto di cromo VI durante i lavori di costruzione della galleria Tescino.
Quindi, nella risposta scritta l’ARPA rassicura tutti dichiarando che la
situazione è monitorata costantemente e sotto controllo!
Ma come si fa a stare tranquilli se l’ARPA stessa ammette che la
contaminazione da Cromo VI arriva a 80 microgrammi/lt, mentre non dovrebbe
superare i 5 micr./lt?
Come si fa a stare tranquilli sapendo che, pur di consentire la prosecuzione
dei lavori della strada le acque contaminate sono state ributtate nei
torrenti Cacciavano e Tescino? Che tipo di trattamenti sono stati fatti per
bonificare acque? Su questo l’ARPA non specifica!
Inoltre chi ci assicura che la contaminazione non continui e non sia andata
a finire nelle falde dell’acqua potabile?