L’Assessore all’ambiente del Comune di Perugia invita i cittadini alla "Giornata nazionale bicity" per condividere con loro “un evento di così importante valore etico, ambientale e culturale sul tema della mobilità alternativa, sui rifiuti, sui nostri comportamenti e stili di vita”.
Siamo di fronte al solito evento propagandistico per nascondere la commistione tra interessi privati nei servizi pubblici e Istituzioni che
fanno da copertura, il tutto con il patrocinio delle solite associazioni ambientaliste amiche, Legambiente e WWF, che legittimano queste
commistioni,
finalizzate a tutelare esclusivamente i profitti dei privati ai danni
dei cittadini e dell’ambiente.
Tra i loghetti degli sponsor spiccano le tre SPA UMBRA ACQUE, GE.SE.NU
e SIENERGIA, dove Suez (la multinazionale francese), Caltagirone il
palazzinaro romano e Cerroni, il “re monnezza”, si dividono i profitti della
gestione del Servizio Idrico, dei rifiuti e ora anche quello delle energie
rinnovabili.
Ma di quale valore etico parla l’Assessore Pesaresi quando un diritto
umano fondamentale come l’acqua viene gestito: aumentando le tariffe di oltre
il 7% per anno, chiudendo i contatori se ci si dimentica di pagare
la bolletta, investendo nelle reti e nella qualità del servizio solo se
arrivano i
soldi pubblici dalle emergenze idriche?
Già nel 2007 circa 4500 cittadini umbri firmarono per la proposta di
legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua.
A febbraio scorso 1300 cittadini di Perugia hanno presentato in
Consiglio Comunale la proposta di delibera di modifica dello Statuto per
dichiarare il servizio idrico privo di rilevanza economica per cacciare i privati e
tornare ad una gestione pubblica e partecipata, ma non sono stati ascoltati, a differenza degli interessi dei privati!
A meno di un mese dall’inizio della campagna referendaria per l’acqua pubblica, in Umbria sono state raccolte più di 8000 firme, segno
evidente di una volontà popolare che si vuole continuare ad ignorare!
Quale è stata l’etica di questo comune quando ha concordato per GESENU
spa
con la Costa d’Avorio per ottener territori da usare come discariche?
Un paese tra i più poveri al mondo dilaniato dalla guerra civile, si presta molto
bene ad essere usato come pattumiera per lo sversamento dei rifiuti di noi
ricchi occidentali e soprattutto per l’arricchimento del “re monnezza” Manlio
Cerroni, la cui preoccupazione fondamentale è, come dice Paul Connett (Università
di New
York) “quella di fare tutto ciò che è in suo potere per aumentare le sue
enormi fortune a spese dell’ambiente e della salute pubblica». Infatti chi
potrà controllare quale e quanta spazzatura verserà in Costa d’Avorio? Tutto
ciò con il beneplacido del nostro caro Sindaco (allegato).
E non finisce qui! Ora questi mecenati, grazie ai nostri amministratori comunali hanno messo le mani sul busines dell’energia rinnovabile. La
SIENERGIA SPA, per il 49,7 % di CREA (ACEA SPA) E GESENU SPA insieme, e per il
50,3 di 25 comuni umbri (ATI 1) è il “referente per le amministrazioni
pubbliche” dell’energia. Proprio quello che serviva al “re monnezza” per chiudere il
cerchio a livello locale. l’inceneritore previsto per Perugia dal piano regionale
dei rifiuti, che sarà costruito con i soldi pubblici, servirà giusto a fare
un’altro pò di profitti, sia con i rifiuti, sia con i contributi pubblici
per le energie rinnovabili.
Una politica di tutela ambientale non si fa certo con la bicicletta, specialmente in un territorio come quello della città di Perugia, Una capillare ed efficiente rete di trasporto pubblico porterebbe
sicuramente molte persone a lasciare la macchina per una città senza smog, con servizi efficienti, come ci si aspetta da una città moderna.