Il Comitato Umbro Acqua Pubblica scrive ai sindaci dei Comuni dell’Umbria
che hanno sostenuto la campagna referendaria, chiedendo loro di essere coerenti con quanto promesso ai cittadini e di avviare la procedura per modificare lo Statuto Comunale dichiarando che l’acqua è un diritto umano fondamentale e che la gestione del servizio idrico è priva di rilevanza economica.
Questo è il primo passo per uscire dall’attuale gestione privatistica del servizio idrico, compreso l’in house, che genera profitti per i privati sulle spalle dei cittadini.
Il Comitato scrive anche ai Sindaci che non hanno aderito alla campagna referendaria, ricordando loro che circa 15.000 cittadini Umbri, loro elettori, hanno chiaramante manifestato la volontà di tornare ad una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, firmando per i 3 quesiti referendari, insieme agli oltre 1 milione e 400 mila cittadini italiani.