L’acqua è di tutti! Senza acqua non c’è vita! E’ per questo che deve essere garantito l’accesso all’acqua a tutti gli essere umani. Ma non solo, abbiamo il dovere di conservare questa risorsa affinchè anche i nostri figli e le generazioni future possano godere di tale diritto!
Da oltre 10 anni, la gestione privatistica del servizio idrico e lo sfruttamento commerciale delle sorgenti da parte dei privati, hanno trasformato l’acqua in una merce che genera lauti profitti attraverso la gestione in società per azioni.
Profitti garantiti per legge! Infatti il decreto ambientale prevede che sia almeno il 7% la remunerazione del capitale investito nella gestione dell’acqua.
Quale reddito più sicuro per un privato, visto che tutti abbiamo bisogno di consumare acqua per vivere!
Anche in Umbria subiamo gli effetti della privatizzazione con le gestioni S.P.A. e la presenza di ACEA che ha al suo interno grossi poteri economici come il Gruppo Caltagirone e la multinazionale Gas de France- SUEZ, infatti siamo la terza regione più cara in Italia. I dati di una ricerca dell’Agenzia Umbra Ricerche mostrano che il servizio idrico è aumentato tra il 2005 e il 2008 dal 20 al 60% nelle diverse aree della regione. Rispetto agli investimenti, nel rapporto CONVIRI 2010, per l’Umbria risultano perdite della rete idrica fino al 47%. Ma le cittadine e i cittadini di questo paese sanno bene cosa significa tutto ciò perchè lo vivono ogni giorno sulla loro pelle ed è per questo che è nata questa grande mobilitazione dal basso. Circa 1 milione e mezzo di cittadini (di cui 15000 Umbri), il numero più grande nella storia della Repubblica Italiana, hanno voluto i due quesiti referendari contro la privatizzazione dell’acqua. Il 12 e 13 giugno voteremo:
– un Si per abrogare l’art. 23 bis del Decreto Ronchi che impone la privatizzazione non solo dell’acqua, ma anche della scuola e di altri servizi essenziali
– un si per abrogare l’art. 154 del Decreto Ambientale e togliere la possibilità ai privati di fare profitti dall’acqua.
Voteremo 2 si per invertire la rotta, riappropriarci del bene comune acqua, per un nuovo modello di gestione pubblica e partecipata da cittadini e lavoratori, che va oltre il concetto attuale di pubblico, spesso manovrato da interessi personali, lobby economiche e a volte corrotto.
Voteremo 2 si per cambiare questo modello di vita che ci vuole tutti in competizione per diventare i migliori consumatori e clienti.
Voteremo 2 Si perchè sui beni comuni devono decidere le cittadine e i cittadini!
Voteremo 2Si perchè si scrive acqua ma si legge democrazia!