Sabato 27 agosto scorso il Comitato tutela Rio Fergia ha festeggiato a Boschetto per la sentenza del Consiglio di Stato che conferma quelle del TAR dell’Umbria dell’anno scorso che avevano annullato gli atti della Regione dell’Umbria (delibera di Giunta n. 1654/2006 e Determina Dirigenziale n. 4860/2007), e del comune di Gualdo Tadino (permesso di costruire n. 169/2007 e l’autorizzazione paesaggistica n. 10/2007), sia per la mancanza di rispetto della comunanza agraria per gli usi civici vigente sul territorio a favore degli abitanti di Boschetto, sia per la relazione scientifica dei Professori Tulipano e Sappa dell’Università “La sapienza” di Roma. Questa relazione dimostrava le possibili gravi conseguenze sul bacino acquifero dell’Appennino Centrale, per gli ulteriori prelievi per emungimento dal pozzo di Corcia , autorizzati alla Idrea/Rocchetta per l’imbottigliamento delle acque minerali. Un affare da di 338 mila m. cubi di acqua all’anno (dati della Determina Dirigenziale n. 4860 del 25-05-2007 della Regione Umbria), che al prezzo stimato di 0,50 € al litro, generano un profitto di oltre 170 milioni di €, in aggiunta ai circa 150 milioni di € all’anno che ottiene dai circa 400 milioni di litri di acqua che già preleva sullo stesso territorio!
Inoltre venivano concessi ad Idrea/Rocchetta 290 ha di terreno come zona riservata appartenenti alla comunanza agraria in cambio del pagamento alla Regione Umbria di 14.500,00 € all’anno, ossia 50 € per ha!.
La concessione, che avrebbe comportato anche il distacco di circa 240 utenze del comune di Gualdo Tadino, era in contrasto con il protocollo d’intesa firmato nel 1993 dal Comitato di cittadini costituitosi per la tutela del Rio Fergia, i comuni di Gualdo Tadino e Nocera Umbra e la Prefettura di Perugia che prevede l’utilizzo delle sorgenti del Rio Fergia solo per uso idropotabile e non per sfruttamento commerciale.
Grande la gioia dei cittadini di Boschetto che da sempre lottano per la tutela del loro territorio e per il diritto all’acqua! Gioia da sempre condivisa con il Comitato Umbro Acqua Pubblica. Ora si chiede a Comune di Gualdo e Regione dell’Umbria di chiudere i pozzi subito!
Nell’assemblea che si è svolta durante la festa il Comitato ha deliberato di riattivare immediatamente il meccanismo di sorveglianza della sorgente previsto nel protocollo d’intesa del ’93 attraverso un incontro col Prefetto di Perugia e l’esecuzione della sentenza, cioè la chiusura dei pozzi, entro 120 giorni, come previsto dalla legge.
Comitato Umbro Acqua Pubblica
video interviste
http://www.youtube.com/watch?v=bZj_5fdB3PM
http://www.youtube.com/watch?v=6WpinvXWPUo
intervista a Don Francesco parroco di Boschetto