Il 25 aprile 1945 gli italiano hanno liberato il paese dal nazi-fascismo, l’epoca della dittatura, dove con la violenza si voleva mantenere l’autorità ed i privilegi delle oligarchie sulle spalle della gente che doveva lavorare e stare zitta.
Oggi esiste un’altra forma di autoritarismo e di potere, quello che si esprime attraverso la concessione o meno di ciò che è fondamentale per la vita e che rappresenta un diritto universale: l’acqua.
L’acqua, indispensabile alla vita umana, è di tutti gli essere viventi e nessuno può appropriarsene e decidere se concederla o meno.
Nel 2011 il popolo italiano ha votato contro la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici, per riaffermare questo principio, ma ancora oggi la voce del popolo non viene ascoltata.
Infatti le multinazionali, all’interno dei gestori locali (come la francese SUEZ presente all’interno di Umbra Acque spa attraverso ACEA), hanno il potere di aprire e chiudere i rubinetti decidendo della vita delle persone.
Questo lo manifestano senza problemi aumentando le tariffe a loro piacimento e staccando il servizio, a volte anche senza preavviso, a chi anche per gravi motivi non riesce a pagare la bolletta.
Tutto questo avviene con il consenso dell’AEEGSI che non prevede nessuna sanzione per i gestori inadempienti, come ad esempio Umbra Acque spa, che ad oggi ha realizzato poco più della metà degli investimenti previsti nel piano d’ambito e ha debiti nei confronti dei comuni per decine di milioni di Euro.
Liberare l’acqua e le nostre vite dalle oligarchie economiche e finanziarie è possibile, togliendola dalle mani degli sfruttatori delle risorse e dalla logica del profitto, che continueremo a contestare fino a tornare ad una gestione pubblica e partecipata dai cittadini, nel rispetto dei più elementari principi di democrazia.