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La dittatura di Umbra Acque spa e dei Comuni che la sostengono

Non si può definire in altro modo la situazione in cui il gestore privato di un servizio come quello idrico si può permettere di non rispettare la convenzione di gestione, i piani d’ambito e di conseguenza obbligare i cittadini a pagare tariffe inadeguate, pena il distacco dell’acqua che è un diritto umano fondamentale, naturalmente con l’appoggio di tutte le amministrazioni comunali che la sostengono (leggasi AURI), in primis il comune di Perugia.

A tal proposito ricordiamo che il Comitato Umbro Acqua Pubblica, attraverso un utente, si è fatto promotore di un’azione popolare, evidenziando le numerose inadempienze di Umbra Acque spa compiute nel corso degli anni della sua gestione (vedi precedente c.s.) e chiedendo al Tribunale di Perugia la risoluzione della convenzione, e/o l’adeguamento delle tariffe nella misura degli investimenti effettivamente realizzati e previsti nel Piano d’Ambito e l’applicazione delle penali previste per i ritardi e la mancata esecuzione dei lavori.

Immancabile e prevedibile la risposta del gestore che scarica la responsabilità addosso ai Comuni che l’hanno deliberata, insieme all’aggiornamento del Piano degli interventi e, all’ARERA (Autorità di controllo) che stabilisce il metodo tariffario e approva gli atti dei Comuni.

L’AURI (Assemblea dei Comuni), invece di schierarsi dalla parte dei cittadini, ovviamente, ha rincalzato e difeso il gestore, affermando di aver sempre ritenuto corretto il suo operato e che le tariffe sono sempre state approvate da ARERA, dimenticando (o ignorando che è peggio) la funzione dell’Autorità quale regolatore della tariffa idrica, che riferendosi ad un monopolio naturale non potrebbe essere stabilita secondo i principi economici della privatizzazione aventi come unico obiettivo il profitto.

Infatti ad ARERA vengono comunicati semplici dati numerici sugli investimenti, a volte ancora da verificare, necessari a stabilire la correttezza della copertura tariffaria (Piano Economico Finanziario) necessaria per il raggiungimento degli obiettivi di gestione (Piano degli investimenti).

Sulla base dei dati numerici e di bilancio comunicati, ARERA prevede 4 quadranti regolatori che consentono maggiori aumenti tariffari per premiare le gestioni più efficienti (maggiori investimenti= meno costi di gestione – perdite delle reti) e, come si evince nella relazione allegata alla delibera AURI ( All. sub2, pag. 19 Del. Cons.Dir. 25/2020), la tariffa del periodo 2020/2023 e 2018/2019 si posiziona sul 4 quadrante regolatorio per la “scarsa capitalizzazione del gestore rispetto agli investimenti pianificati nel periodo”.

Ma la responsabilità del controllo sulla natura degli investimenti effettivamente programmati per il miglioramento del servizio idrico e la tutela dell’ambiente (e non quelli destinati ad altri scopi), esula dai compiti di ARERA ed è tutta in capo all’AURI e cioè l’assemblea dei Comuni, che ha il compito di sorvegliare sul rispetto della Convenzione di affidamento del servizio.

Il Comitato, nell’Azione popolare, ha fatto presente come dagli atti dell’AURI, si rilevano notevoli differenze tra investimenti programmati e realizzati nel periodo 2003/2018 (e la cosa non è finita negli anni successivi vedi precedente comunicato) e che gli effetti di tale inadempimento sono sotto gli occhi di tutti: aumenti delle perdite di rete e dei costi operativi e conseguenti aumenti tariffari.

In occasione dell’approvazione del bilancio, Umbra Acque spa ha presentato, oltre ai notevoli risultati (ovviamente in termini di profitti per la società), la riduzione delle perdite di rete, senza precisare però che l’ARERA ha dato la possibilità di togliere dal conteggio la parte di rete delle derivazioni verso le utenze accorciando quindi la misura complessiva delle reti da gestire (tutto si fa per favorire il gestore piuttosto che i cittadini e l’ambiente).

Nel rimpallo di responsabilità tra gli interessi del gestore privato, i Comuni e l’ARERA i cittadini non hanno nessuna voce in capitolo, devono solo pagare e stare zitti.

Questa è la massima espressione di democrazia che rimane ai cittadini.

Comitato Umbro Acqua Pubblica
acquapubblicapg@gmail.com
https://acquapubblica-umbria.noblogs.org/

Posted in INIZIATIVE, MATERIALE, obbedienza civile, TARIFFA/BOLLETTE.