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ACEA spa cresce in Umbria e nel centro Italia

acqua_privataL’espansione di ACEA spa, già proprietaria di Umbra Acque spa per il 40%,  riguarda anche l’Umbria con l’acquisto della quota privata del SII di Terni, il 100% di Severn Trent Italia per € 400.000 che partecipa all’interno del gestore con il 64% di Umbriadue Servizi Idrici e dell’80% di Iseco, dal Gruppo Severn Trent Plc.

Già la primavera scorsa aveva manifestato questa l’intenzione  nonostante il comune di Roma abbia il 51% del capitale sociale, il restante 49% è in mano ai privati tra cui la GdF Suez, la multinazionale dei servizi che da anni domina il mondo insieme a VEOLIA ed è primo operatore nel settore idrico in Italia (il settore dell’acqua rende molto bene!)
Nonostante all’epoca della candidatura,  il sindaco del Movimento Cinque-Stelle Virginia Raggi, dichiarò che se fosse stata eletta avrebbe cambiato i vertici aziendali e  le strategie di business delle reti idriche «perché con l’acqua, come si sono dichiarati i cittadini con i referendum, non si possono fare profitti», tanto da causare una piccola bufera di borsa, subito rientrata,  oggi i piani si fanno più chiari. Dopo la vendita delle quote di Caltagirone a SUEZ che passa da una proprietà del 12,4 al 23,33 %,  il   neo assessore alle partecipate nominato dalla Raggi, Colomban, ha dichiarato che  ACEA è il fiore all’occhiello del comune e continuerà ad esserlo aumentando fette di  mercato. Oggi è ufficiale: ACEA ha  acquistato le quote private del  SII di Terni, il 100% di IDROLATINA spa , società all’interno di Acqualatina spa, il 19% delle  quote  della GEAL spa, gestore di Lucca.
Il voltafaccia del movimento 5 stelle è chiaro, ma non ci sorprende la passività degli organi della regione Umbria e del Comune di Terni, che invece di favorire ACEA avrebbero potuto ricomprare loro le quote e piuttosto che favorire la  politica espansionistica del Sindaco Raggi. Ma di fronte alle  oligarchie economiche e finanziare la politica è sempre unita!
L’espansione di ACEA si consolida anche dal punto di vista della tecnologia digitale con il programma  software Acea 2.0,  che sfrutta le soluzioni  del gruppo tedesco Sap. Il programma consente di gestire a livello centralizzato le utenze, le reti, gli impianti e il  lavoro dei dipendenti. Una trasformazione, tra le prime in tutta Europa per dimensioni, che a fine piano dovrebbe portare ad ACEA profitti  per 90 milioni di euro. Ma questo costerà  agli utenti di Umbra Acque, a partire  dalle bollette  del  2016, €  768.065 per manutenzione hardware e del programma SAP ed € 150.000 per l’avvio del sistema!!

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