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ACQUA PUBBLICA, RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!

(Documento finale del Secondo Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua)

Aprilia, 22-23 novembre 2008 Sono stati due anni e mezzo importanti quelli che il movimento per l’acqua ha trascorso dal  primo Forum del marzo 2006 ad oggi. 

Abbiamo messo in comune le nostre esperienze di mobilitazione nei territori per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e contro la sua privatizzazione.

Abbiamo collettivamente scritto una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua e la sua gestione pubblica e partecipativa. Continued…

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”Acque minerali: l’altra faccia della privatizzazione!”

Report del seminario del Secondo Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua  – Assemblea conclusiva – Aprilia, Domenica 23 novembre

Il seminario è stato introdotto da una relazione sui cambiamenti climatici in corso per dimostrare
l’importanza della conservazione della risorsa. Questi sono dovuti all’aumento della temperatura del pianeta
e al CO2 i cui effetti li vediamo già: grandi alluvioni, desertificazione e situazioni di siccità. Ma la rapidità
con cui avvengono non permette di prevedere fino in fondo le conseguenze a cui andremo incontro. Il
seminario è proseguito poi con una relazione sulle multinazionali dell’imbottigliamento nel mondo. Continued…

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Acque minerali : l’altra faccia della privatizzazione ! Assemblea conclusiva – Aprilia, Domenica 23 novembre 2008

Il seminario è stato introdotto da una relazione sui cambiamenti climatici in corso per dimostrare l’importanza della conservazione della risorsa. Questi sono dovuti all’aumento della temperatura del pianeta e al CO2 i cui effetti li vediamo già : grandi alluvioni, desertificazione e situazioni di siccità. Ma la rapidità con cui avvengono non permette di prevedere fino in fondo le conseguenze a cui andremo incontro. Il seminario è proseguito poi con una relazione sulle multinazionali dell’imbottigliamento nel mondo. Anche se eravamo pochi al seminario, molte sono le persone nel mondo in lotta contro le multinazionali : Sao Lourenzo in Brasile oppure negli Stati uniti, nel Michigan e nel Wisconsin, oppure a Neuchatel in Svizzera dove in tutti e tre i casi la Nestlè voleva impossessarsi di grandi bacini di acqua per imbottigliarla ma è stata sempre fermata da comitati cittadini. In altri paesi, come per esempio la Colombia, dove era gia presente Coca-Cola, le due multinazionale si sono alleate e per moltiplicare i loro profitti, sono arrivate ad assoldare eserciti di paramilitari per uccidere lavoratori sindacalizzati dei loro stabilimenti costruendo cosi grandi potentati economici.

In Italia abbiamo presentato 4 esempi di lotte di cittadini contro le multinazionali dell’imbottigliamento. La prima, quella del comitato tutela del Rio Fergia che è riuscita a bloccare la Idrea-Rocchetta da un ulteriore prelievo dal bacino imbrifero dell’Appenino centrale umbro. Ma la battaglia non è finita qui : ora si richiede la chiusura dei pozzi. La seconda, quella del Forum per l’Acqua pubblica di Bergamo, che lotta contro la San Pellegrino-Nestlè che preleva 900 milioni di litri d’acqua all’anno senza alcun controllo e anche lì con il bene placido delle istituzioni. La terza, quella del comitato pubblico di Massa-Carrara che sta lottando contro la privatizzazione di un azienda municipale nata come ente di valorizzazione delle Acque Minerali delle montagne Apuane e che adesso il Comune vuole consegnare ai privati con tutto quello che ne consegue : licenziamento dei lavoratori, sfruttamento inconsiderato di tutta l’acqua disponibile mentre il popolo della montagna rimane all’asciutto. La quarta, a Santo Stefano di Quisquina, Provincia di Agrigento, dove la Nestlè ha fatto di tutto per appropriarsi delle sorgenti nonostante l’opposizione del Sindaco sostenuto dai cinque mila abitanti del comune e nonostante il fatto che quelle sorgenti servano a rifornire Acqua ad Agrigento e ai Comuni della sua Provincia. Ma si è parlato di come le multinazionali in Italia entrano nei territori piano piano con il consenso e la corruzione degli amministratori pubblici entrando nella cultura della gente come ad esempio a Bergamo dove si fa una grande festa di San Pellegrino o a Perugia dove si organizza ogni anno la festa Eurochocolate e a Gualdo Tadino Rocchetta sponsorizza la grande festa popolare dei giochi delle porte.

Quando le multinazionali dell’Acqua vengono ostacolate dai cittadini, ricorrono ai prefetti cioè quelli che dovrebbero tutelare gli interressi della cittadinanza e invece tutelano quelli dei privati cosi com’è successo a Santo Stefano e a Boschetto di Gualdo.

Si è parlato infine della normativa sulle Acqua minerali che in Italia è inesistente e tratta le Acque Minerali come le miniere (dlgs 152/2006), lasciando il potere alla Regioni di concedere allo sfruttamento senza conoscere bene i territori, senza tenere conto della potabilità o delle esigenze legate ai bisogni del servizio idrico che invece vengono gestiti dagli ATO e Province. Anche i Comuni spesso vengono ignorati negli affidamenti che possono essere rilasciati all’insaputa dei Sindaci e delle popolazioni che rischiano di rimanere senz’acqua o con acqua di scarsa qualità. Quindi è necessaria una normativa che integri l’acqua minerale con l’uso idropotabile cioè con i servizi idrici, che annulli le concessioni allo sfruttamento industriale e commerciale dell’acqua e la restituisca alle comunità locali ; che abolisca lo scavo dei pozzi e gli emungimenti per usi industriali che provocano grandi disastri ambientali. Questo perchè parliamo di acqua, argomento unico perchè proviene dalle stesse falde e deve essere conservata per il nostro futuro. La battaglia delle Acque Minerali non deve essere “la sorella povera” della battaglia per la ripubblicizzazione del SII. Noi invitiamo tutti comitati locali a verificare le sorgenti che vengono imbottigliate nei loro territori, le connessioni con gli acquedotti e a verificare la qualità e la quantità dell’Acqua che devono rispetto a quella che viene regalata alle imprese d’imbottigliamento per i loro profitti. Vogliamo inoltre istituire un apposita sezione sulle acque minerali nel sito del Forum nazionale per realizzare una mappatura sulle concessioni allo sfruttamento industriale esistenti in Italia.

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ACQUA PUBBLICA: RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!

Logo II Forum  

– Roma, 21 Novembre 2008 –

Ore 15.00 – 18.00 – Sala della Pace della Provincia di Roma

Assemblea del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali
per l’Acqua Pubblica

– Aprilia, 22-23 Novembre 2008 –

Secondo Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

“Acqua pubblica: riprendiamoci il futuro!”

A distanza di due anni e mezzo dal Primo Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (Roma 10-11-12 Marzo 2006), dopo una straordinaria raccolta firme a sostegno della legge d’iniziativa popolare (406.626 firme), dopo una grande manifestazione nazionale (1° Dicembre 2007) in cui il popolo dell’acqua è sceso in piazza per ribadire che l’acqua deve essere pubblica e che i beni comuni vanno tutelati, il Movimento per l’Acqua ha deciso di ritrovarsi di nuovo per il Secondo Forum Italiano.
Otto seminari tematici, workshop e due momenti assembleari plenari faranno di questo appuntamento una nuova occasione di sensibilizzazione sociale sul tema dell’acqua e dei beni comuni, oltre a caratterizzarlo come una tappa fondamentale per:

1) la costruzione di una piattaforma generale sull’intero ciclo dell’acqua, che, dalla lotta per la ripubblicizzazione, si estenda a tutte le possibili vertenzialità sulla tutela e la conservazione della risorsa;

2) il rilancio delle mobilitazioni territoriali su tutto il territorio nazionale, aprendo la discussione dentro il movimento per conoscere e condividere lo stato delle stesse e le loro prospettive future;

3) il rilancio di una forte vertenza nazionale che consenta il rafforzamento delle lotte territoriali e la riapertura di una capacità di incidere sull’agenda politica nazionale per aprire la strada alla legge di iniziativa popolare;

4) l’apertura e la connessione con altre esperienze di lotta e di mobilitazione sui beni comuni.

Leggi il programma:

http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article5128

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L’ACQUA AL FORUM SOCIALE EUROPEO DI MALMOE

Al Forum Sociale Europeo di Malmoe 17-21 settembre si sono svolti due seminari e un’assemblea conclusiva che hanno portato alla nascita della rete europea dell’acqua.

Continued…

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La salute delle acque umbre – di Paolo Giovannelli – “La Voce”

I dati dell´Agenzia regionale per l´ambiente, le osservazioni delle associazioni ambientaliste

La salute delle Acque potabili in Umbria

Tra il linguaggio soffuso, tecnico dei comunicati e dei rapporti dell´Agenzia regionale per l´ambiente (Arpa) e la qualità delle acque dell´Umbria ci sono, nel mezzo, le vibranti proteste di cittadini e movimenti. E se l´Arpa spiega che, per il sottobacino dell´Alto Tevere, "il risanamento qualitativo del fiume dipende in modo significativo anche dallo stato del sistema fognario e depurativo degli insediamenti civili e produttivi localizzati in territorio toscano" e che per il sottobacino del Nera (lago di Piediluco, canale del Medio Nera e Velino), accanto all´inquinamento degli insediamenti civili e degli allevamenti di trote dell´Alto Nera, quello del Velino "dipende quasi esclusivamente dalla pianificazione del territorio della Regione Lazio" allora ci si rinfranca. E pensi: davvero gli umbri vivono in una regione di santi, pur circondata dai "diavoli inquinatori" delle regioni confinanti.

Poi, però, ti scontri con il purgatorio quotidiano. A Bettona, il vicepresidente del Comitato per l´ambiente di Bettona, Giorgio Foresti, racconta che un maiale inquina come 6 persone. E dunque Bettona sarebbe "sporca" come Bologna, per l´elevata presenza di allevamenti suinicoli, circa 80 mila capi suini in 44 chilometri quadrati, la maggior parte dei quali non è degli umbri ma delle grandi aziende di insaccati del Nord Italia. "Nelle acque del territorio di Bettona – afferma Foresti – purtroppo abbondano enormi quantità di nitrati (un´elevata quantità di nitrati rende l´acqua non potabile, ndr). Accade infatti che la fert-irrigazione da fare su 1.200 ettari di terreno viene invece sparsa su appena 300. A parte la puzza che i 4 mila abitanti del Comune sentono in continuazione, nel territorio di Bettona ci sono i pozzi che `rilanciano´ acqua proveniente da Nocera Umbra verso Perugia".

A Terni, Gianni Iacarella, fondatore di movimenti contro la permanenza dello sviluppo industriale nella Conca, spiega che "la captazione di molte acque, un tempo per uso idropotabile, oggi è miseramente chiusa" e che "nessuna istituzione pensa a risanare le sorgenti, visto che stanno coi frati e zappano l´orto". Per Iacarella i "frati peccatori" sono le industrie ternane: "Dobbiamo smettere di dare l´acqua potabile alle fabbriche, ricchezza scarsa da non sperperare". Vicino Pierantonio abita Giuliano Corbucci del comitato Inceneritori Zero. "Anche noi – dice – siamo parte civile nel processo contro la Gesenu (società di nettezza urbana a capitale misto pubblico e privato), che riversa parte del percolato dalla discarica di Pietramelina nel torrente Mussino".

LA DIAGNOSI DELL´ARPA

Quali sono i mali delle acque umbre? Alla ricerca delle criticità, l´Arpa controlla ciascun sottobacino idrico, realizzando "valutazioni incrociate fra lo stato ambientale dei corpi idrici e le pressioni che più direttamente concorrono a determinarlo". Di solito, molte delle pressioni negative sulle acque dei fiumi, dei laghi e dei torrenti sono per mano dell´uomo. Nell´intera regione l´Arpa rileva "una incompletezza o non ottimizzazione dei sistemi di collettamento (la raccolta e il trasporto delle acque reflue) e trattamento dei reflui civili ed industriali", accanto alla "difficile gestione dei reflui zootecnici", così come un "eccessivo frazionamento dei prelievi pubblici e privati, civili, agricoli ed industriali" e la "presenza di microinquinanti di origine industriale e fitofarmaci nelle acque superficiali e sotterranee".

Le note più dolenti sono rappresentate dal sottobacino del Chiascio (area a forte criticità per il diffuso impiego di concimi chimici e per la pratica della fertirrigazione a servizio dell´impianto di depurazione dei reflui zootecnici di Bettona), dal sottobacino del Medio Tevere (che riceve inquinamento dai sottobacini del Chiascio e del Nestore, riversandolo poi nel lago di Corbara) e dal sottobacino Topino-Marroggia (non corretta gestione dei reflui di origine sia civile e zootecnica). Il problema principale del sottobacino del Nera è invece rappresentato "dalle numerose derivazioni idriche a scopi idroelettrici": infatti, per l´Arpa, anche "la continua oscillazione delle acque del lago di Piediluco ne compromette uno stato ambientale migliore".

Paolo Giovannelli

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Gualdo Tadino 29 giugno 2008

 noi non la date a bere…….

Beviamola dalla BROCCA!

 

Prima passeggiata tra le SORGENTI Pro-ACQUA del RUBINETTO

organizzata dal Comitato Pro-Acqua Gualdo

a favore dell’iniziativa popolare per la regolamentazione della pubblicità dell’acqua Minerale promossa da Altreconomia

 

Gualdo Tadino – 29 GIUGNO 2008

 

PROGRAMMA______________________________________________________________________

  Continued…

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Comunicato Stampa sulla vittoria a Orvieto

 

il manifesto Collettivo di Orvieto “Luigi Pintor”

 OGGI L’ACQUA TORNA AD ESSERE UN BENE PUBBLICONON SI POTRÀ PIÙ GESTIRLA COME UNA BIBITA GASSATA 

All’udienza del 20 giugno il Giudice Monocratico del Tribunale di Orvieto ha condannato il direttore generale del servizio idrico integrato Sig. Latini Mario per esercizio arbitrario delle proprie ragioni per aver operato il distacco ad un utente moroso facendo indebito ingresso nell’altrui proprietà contro la volontà dell’utente.

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Vittoria a Orvieto!!

 

OGGI L’ACQUA TORNA AD ESSERE UN BENE PUBBLICO

NON SI POTRÀ PIÙ GESTIRLA COME UNA BIBITA GASSATA!

IL 20 GIUGNO

IL GIUDICE MONOCRATICO DEL TRIBUNALE DI ORVIETO

HA CONDANNATO IL DIRETTORE GENERALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO SIG. MAURO LATINI Continued…

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l’acqua alla Rocchetta “S’ha da dare”!!

 comitatoproacqua@libero.it  

L’ACQUA ALLA ROCCHETTA “S’HA DA DARE”

ABBIAMO APPRESO CHE LA REGIONE FINALMENTE SI E’ DECISA AD AVVIARE LE PROCEDURE PER L’ADOZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE.

TALE RAPPORTO PERO’ RIPORTA DATI OBSOLETI RISALENTI AL MASSIMO ALL’ANNO 2004, MA I PIU’ RECENTI SULLO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI  PER LA MAGGIOR PARTE SONO DELL’ANNO 2001.

Continued…

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