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UMBRA ACQUE SPA: LA PARTITA DEI REFERENDUM NON E’ ANCORA CHIUSA!

Con l’ultima risposta alle contestazioni delle bollette dell’acqua fatte dagli utenti che aderiscono alla “campagna di obbedienza civile” e che si autoriducono la bolletta, Umbra Acque spa pensa di chiudere la partita dei referendum!

Infatti nella lettera si comunica di aver adempiuto alla restituzione della remunerazione del capitale investito ai sensi della delibera AEEG n. 273/2013/r/idr.

Non possiamo non constatare quanto sia corta la memoria di Umbra acque spa (e degli altri gestori che sostengono la stessa cosa)!

Umbra Acque spa dimentica che la suddetta delibera fa riferimento a quella precedente dell’AEEG, la numero 585/2012/R/IDR , che ha istituito il cosidetto Metodo Tariffario Transitorio, riproponendo esattamente la componente di remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum del giugno 2011, cambiandogli solo il nome.

Umbra acque spa ha dimenticato che la vecchia “Remunerazione del Capitale Investito” è stata trasformata in due componenti “gli oneri finanziari” conteggiati con un interesse uguale a quello dei BOT decennali, e gli “oneri fiscali” rappresentati da una percentuale fissa su un utile stimato che sono in aggiunta alle effettive tasse e imposte che questo gestore paga già inserite nei costi da recuperare, come affermato anche nella delibera unica degli  ATI 1 e 2 n. 4 del 30/4/2013 che riporta: “ Al principio della remunerazione del capitale viene infatti sostituito il riconoscimento del costo della risorsa finanziaria, per sua natura variabile in funzione dell’andamento dei mercati finanziari. Con riguardo al periodo transitorio il profitto non ammesso sarà dunque costituito dalla differenza tra l’adeguata remunerazione del capitale investito soppressa dal referendum e i costi riconosciuti dal metodo tariffario transitorio”. Nei confronti di tale  delibera il Comitato Umbro Acqua Pubblica ha presentato ricorso al TAR Umbria che non è stato ancora calendarizzato;

Umbra acque spa ha dimenticato che la delibera AEEG 585/2012/R/IDR a pag. 14 riconosceva una Remunerazione del Capitale Investito pari allo 0.6% (sic!) da restituire agli utenti, ma è riuscita a dimostrare di aver avuto talmente tanti costi così, tali da non concedere agli utenti nemmeno questo misero rimborso. D’altra parte come poteva essere altrimenti se vengono considerati come costi anche i profitti?

Umbra acque spa ha dimenticato  che la delibera AEEG 585/2012/R/IDR è attualmente oggetto di ricorso in appello al Consiglio di Stato e il suo esito condizionerà inevitabilmente anche la normativa successiva come la delibera AEEG n. 273/2013/r/idr, alla quale fanno riferimento i calcoli “dell’ammontare preciso degli importi da restituire all’Utenza a titolo di remunerazione del capitale investito”.

La memoria di Umbra Acque spa è davvero corta, ma quella degli utenti e dei cittadini che hanno votato i referendum del 2011 contro la privatizzazione e i profitti sull’acqua no!

Continueranno quindi a praticare l’”obbedenza civile” riducendo la bolletta della componente di profitto abrogata.

Aderisci anche tu all’autoriduzione della bolletta.

Per info: tutti i mercoledi dalle 17,30 alle 19,30 a Perugia – via del Lavoro 29 – tel 075. 5057404;

tutti i martedi dalle 17,30 alle 20,00 a Gubbio – via Reposati 5

Referenti locali: Michel (3381912990), Elisabetta (3337826433), Alessandro (3333223199)

Ecco come rispondere a Umbra Acque:        risposta UA

 

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Boicotta ACEA (gestore privato di Umbra Acque spa) e il suo socio Mekorot WC ltd, gestore israeliano responsabile dell’Apartheid dell’acqua nei confronti della Palestina! Riduci la bolletta dell’acqua praticando l'”obbedienza civile”

 

l'esercito israeliano controlla le sorgenti palestinesiA dicembre 2013, alla presenza del primo ministro Letta, ACEA ha stabilito un’intesa di collaborazione con la Mekorot WC ltd, gestore privato che rifornisce l’80% dell’acqua potabile in Israele. La Mekorot WC ltd è stata condannata dal Tribunale dei Popoli per gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani sulla base del rapporto dell’organizzazione palestinese Al Haqper, secondo il quale, Israele sottrae illegalmente acqua dalle falde sotterranee palestinesi e pratica l’Apartheid dell’acqua nei confronti del popolo palestinese,  applicando tariffe discriminatorie e riducendo loro la fornitura per favorire gli insediamenti illegali dei coloni israeliani.

L’esercito israeliano ha venduto alla Mekorot le infrastrutture palestinesi, costringendo la popolazione a subire il ricatto di Israele nell’approvvigionamento idrico e svolge regolarmente demolizioni di antiche cisterne d’acqua comunali e di pozzi agricoli privati, con la scusa di mancanza di autorizzazione, costringendo la popolazione ad evacuare e abbandonare le proprie case.

L’organizzazione israeliana Who Profits definisce la Mekorot come “il braccio esecutivo del governo israeliano” per le questioni idriche nei territori palestinesi occupati ed afferma che “è attivamente impegnata nella conduzione e nel mantenimento” della occupazione militare israeliana della Palestina, i cui bombardamenti delle ultime settimane hanno causato oltre 2000 morti palestinesi, in gran parte civili e bambini.

ACEA spa (con all’interno la multinazionale SUEZ e Caltagirone), partner privato di Umbra Acque spa, facendo accordi con la Mekerot WC si rende indirettamente complice delle sue azioni.

Il comportamento della Mekerot WC nei confronti dei palestinesi è un chiaro esempio del potere che può avere chi ha in mano “la proprietà” di un bene essenziale come l’acqua, esercitato per fare profitto o, come nel caso dei palestinesi, per cacciare via un popolo dalla sua terra.

Con il referendum del 2011 gli italiani hanno detto NO alla privatizzazione dell’acqua e a questo genere di abusi, ma il referendum non è stato mai applicato, visto che ancora abbiamo gestori spa con o senza soci privati e paghiamo nelle bollette una quota di profitto che corrisponde, per il 2014, a circa il 13%.

Contro i dominatori dell’acqua, per una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico per il diritto all’accesso all’acqua e quindi alla vita, “obbediamo ai referendum” e pratichiamo l’autoriduzione della bolletta dell’acqua.

Contattate i referenti territoriali prima della scadenza della bolletta per ricevere tutte le informazioni necessarie tutti i mercoledi dalle 17,30 alle 19,30 a Perugia in via del Lavoro 29 – tel 075 5057404 – cell. Michel 3381912990, Elisabetta 3337826433. Gubbio Alessandro 3333223199.

 

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Acqua privata – In Umbria nel 2014 ancora aumenti delle tariffe e dei profitti; scarse le opere di manutenzione e conservazione delle reti. Le perdite continuano ad essere altissime, tra il 37 e il 60%! Neanche un centesimo è stato rimborsato agli utenti del famoso 7% abrogato con i referendum del 2011!

logo della campagfna obbedienza civile

A distanza di 3 anni, i referendum del 2011 contro la privatizzazione e contro i profitti dell’acqua, continuano ad essere ignorati, e gli effetti si vedono bene!

Il sistema tariffario dell’AEEG garantisce profitti ai gestori, ben oltre il 7% abrogato, chiamandoli “costi” del denaro; profitti che moltiplicano gli utili facendoli gravare sulle tariffe.

Quest’anno l’aumento tariffario di Umbra Acque spa è “solo” del 4,5%, dicono, che consente di far guadagnare al gestore un profitto di circa il 13%.

Come? Imputando in tariffa il cosidetto “costo del denaro” cioè costi NON effettivamente sostenuti ma solo “calcolati” e alri meccanismi.

Alcuni esempi che riguardano Umbra Acque spa:

– l’anno scorso (2013) sono stati fatti pagare agli utenti € 4.957.624,00 (cosiddetto fondo nuovi investimenti FoNI) in più con le tariffe, e ne sono stati utilizzati solo € 400.000,00 per le utenze disagiate, mentre i restanti sono andati ad aumentare il capitale netto della spa!

– Nella tariffa 2014 vengono imputati “conguagli” per € 2.775.751,00, di mancati ricavi rispetto a quelli stimati, ma leggendo il prospetto di bilancio 2013, ci si accorge subito che i ricavi sono ben più alti di quelli stimati, oltre il 10%! Di questo il gestore dovrebbe renderne conto all’AEEG e prima ancora, agli utenti che pagano!

– A carico degli utenti troviamo maggiori costi di energia elettrica sostenuti a causa della crisi idrica 2012, per la quale arrivarono ingenti finanziamenti dalla Regione Umbria e dal Ministero. Allora perchè chiamare le famiglie, già gravate dalla crisi, a sostenere questi maggiori costi?

– Se capita di pagare la bolletta in ritardo (magari perchè scade prima che arrivi la pensione), Umbra Acque spa manda subito il sollecito di pagamento, anche perchè questo fa guadagnare ben € 8,91 + iva ogni lettera inviata, un balzello che a fine anno ha procurato guadagni per oltre 1 milione di €!

I rimborsi della quota di depurazione agli utenti che non usufruiscono del servizio (sent. C. Cost. 335/2008) non sono automatici, ma solo dietro richiesta degli utenti e, visto che non è stata fatta un’informazione adeguata, solo una minima parte (€ 134.623,71 su circa 30000 utenze) di rimborsi sono stati effettuati. Ma anche i questo caso Umbria Acque spa ci ha guadagnato, infatti se aveva incassato la quota di depurazione, l’onere dei rimborsi graverà sui bilanci dell’ATI2 (Assemblea dei Comuni).

– Sono stati realizzati solo il 25% degli investimenti programmati nel triennio precedente per ridurre le perdite e migliorare il servizio (motivo di procedura di infrazione europea della regione Umbria), nonostante siano finanziati in gran parte da soldi pubblici  ed il nuovo piano triennale non è altro che il rimando dei lavori non fatti negli anni precedenti!

Questi sono alcuni esempi dei lauti profitti dovuti alla privatizzazione, mentre le manutenzioni delle reti e gli investimenti si fanno solo se c’è il finanziamento pubblico. Infatti, come in ogni gestione privata, i costi e i finanziamenti si socializzano mentre i profitti vanno ai pochi.

L’acqua è un diritto umano fondamentale. I referendum del 2011 avrebbero dovuto fermarne la privatizzazione, ma fin’ora sono stati ignorati. Per tutta risposta il Comitato Umbro Acqua Pubblica proseguirà la campagna di “Obbedienza civile” contestando le fatture dei gestori della Regione, praticando l’autoriduzione delle bollette dell’acqua.

Riassumento, le percentuali di profitto da portare in detrazione dall’importo delle bollette sono:

– per Umbra Acque spa il 12,82%

– per la Valle Umbra Servizi spa il 12,08%

– per SII Terni l’11,73 %

Gli utenti possono contattare i referenti territoriali attraverso il blog:

http://acquapubblica-umbria.noblogs.org

cliccando il link “obbedienza civile”

o scrivere all’indirizzo e_mail: acquapubblicapg@gmail.com

 

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Obbedienza Civile a Passignano – venerdi 11 luglio h. 21 – Bar Gran Caffè

LA BOLLETTA DELL’ACQUA NON RISPETTA IL RISULTATO DEL

REFERENDUM !

VUOI SAPERE COME

RIDURRE LA TUA BOLLETTA?

ASSEMBLEA PUBBLICA A PASSIGNANO

VENERDì 11 LUGLIO 2014  – Bar Gran Caffè, ore 21 Continued…

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25 APRILE 2014: LA RESISTENZA DELL’ACQUA CONTINUA!

resistenza acquaCirca 3 anni fa i referendum del 12 e 13 giugno 2011, con legge Costituzionale, sancirono che  l’acqua doveva rimanere  fuori dal mercato  e gestita  senza profitti.

Tale volontà popolare venne ribadita un anno dopo con un’ulteriore  sentenza della Corte Costituzionale, la  199/2012.

Con un colpo di spugna,  il decreto Monti – SalvaItalia, ha riportato  l’acqua nel regime di libera concorrenza, tale da poter essere oggetto di commercializzazione  dei privati, in primis Veolia e GdF Suez, ma anche noti imprenditori italiani come Caltagirone,  presenti all’interno dei principali gestori italiani, come ACEA di Roma, socio al 40% di Umbra Acque SPA. Continued…

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OBBEDIENZA CIVILE APPLICHIAMO IL REFERENDUM: LA BOLLETTA DELL’ACQUA VA RIDOTTA!

• La volontà popolare espressa con i referendum non è stata mai rispettata, anzi, affidando il controllo delle tariffe all’Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG), è stata completamente raggirata.
• Il metodo tariffario AEEG, approvato con le delibere dei Sindaci delle assemblee degli ATI, ha mantenuto nella tariffa la remunerazione del capitale investito cambiandogli solo il nome. Nelle bollette dell’acqua paghiamo, oltre alle perdite delle gestioni precedenti, componenti che non hanno niente a che vedere con costi reali e che oggi incidono sulla tariffa
media fino al 22%.
• Contro queste “nuove tariffe” che ripropongono vecchi e noti profitti, sono stati presentati diversi ricorsi nazionali contro la delibera AEEG (ed uno a livello locale, nei confronti della delibera dell’ATI 1 e 2 dell’Umbria).
• Recentemente il Giudice di Pace di Arezzo, con sentenze n. 437/2013 e n. 438/2013 ha dichiarato illegittima la tariffa contenente la remunerazione del capitale investito del gestore Toscano (e quindi anche degli altri gestori) condannandolo a rimborsare gli utenti.

AUTORIDUCI LA BOLLETTA DI QUANTO NON DOVUTO!!!

per informazioni e aiuto:
Perugia: via del Lavoro 29 – Tel e Fax 075 5057404 (mercoledì 17,30 — 19,30)
Michel 338 1912990 – Elisabetta 333 7826433
Ponte San Giovanni: Bottega Ponte Solidale Via S. Bartolomeo 50
Alto Tevere: Massimo 333 9102499
Magione: Massimiliano 340 3737948
Marsciano: Luca 347 4016101
Todi: Claudio 335 7371097
Terni e Provincia: Franco 328 6536553
Gubbio: Via Reposati 5 (martedì 17,30 — 20,00)
Alessandro 333 3223199 alessandro.morini@yahoo.it
Orvieto: Centro Documentazione Popolare Via Magalotti
Mirko 328 5430394 – comitatoacquapubblicaorvieto@gmail.com
Comitato Umbro Acqua Pubblica: acquapubblicapg@gmail.com

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Audizione presso la I Commissione Consiglio Regione dell’Umbria

Bloccare l’Unione Speciale dei Comuni , la nascita dell’AURI (AUTORITA’ RIFIUTI E IDRICO), rispettando la Costituzione e la legge.

Applicare i referendum restituendo la remunerazione del capitale investito sulle tariffe dell’acqua dal 21/7/2011, dichiarare i servizi essenziali privi di rilevanza economica, programmare la riacquisizione delle partecipazioni private dei gestori dei servizi pubblici e determinare tariffe che non contengano profitti e garantiscano il diritto all’acqua per tutti.

Questi sono alcuni punti richiesti dal Comitato Umbro Acqua Pubblica con il parere sul DAP 2014/2016 inviato alla 1°Commissione del Consiglio Regionale dell’Umbria.

Con la riforma istituzionale (LR 18/2011) infatti la regione dell’Umbria, invece di aprire spazi di democrazia partecipativa ai cittadini, mette in gioco l’autonomia degli Enti Locali, costringendoli a costituire l’Unione Speciale e ad esercitare le funzioni in forma associata, contro quanto previsto dal D.L. 138/2011 che obbligava solo quelli fino a 1000 abitanti.

L’esistenza dei comuni non avrà più senso se essi dovranno rimettere le loro scelte riguardo la gestione dei servizi essenziali alle logiche di maggioranza di organismi di secondo livello.

 

Nel link  il parere inviato Audizione regione DAP 2014

 

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LE SENTENZE CONTINUANO A DARCI RAGIONE!

logo della campagfna obbedienza civile

OBBEDIENZA CIVILE”: LE SENTENZE CONTINUANO A DARCI RAGIONE

LA BOLLETTA VA DECURTATA DALLA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO!

A 2 anni esatti dall’inizio, in Umbria, della campagna di ”obbedienza civile”, con la quale decine di cittadini/utenti si sono autoridotti la bolletta dell’importo corrispondente alla Remunerazione del Capitale Investito, possiamo festeggiare la ricorrenza con due sentenze emesse dal Giudice di Pace di Arezzo, le quali, per la prima volta in Italia, hanno  riconosciuto l’obbligo del gestore di non addebitare in bolletta tale quota, abrogata dal referendum popolare del 2011.

Continued…

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SE NON PAGHI NON BEVI NE’ TI LAVI. IL SII “RICATTA” UN DISOCCUPATO E TAGLIA L’EROGAZIONE DELL’ACQUA!

stacca l'acquaQuesto è quanto successo a M.G. un ternano disoccupata da due anni che si è trovato nell’impossibilità di pagare le bolletta dell’acqua.
Già a febbraio, non avendo potuto saldare le bollette, aveva avuto difficoltà ed era stato lasciato senza acqua per ben 40 giorni, fino a quando aveva potuto pagare il riallaccio ed una cambiale che il gestore del servizio idrico, il SII SCPA gli aveva imposto di firmare per poter accedere ad un bene essenziale per l’igiene, la vita e la salute, riconosciuta come diritto dalla stessa Costituzione repubblicana. Non ha però potuto liquidare, per la disperata situazione economica la cambiale successiva.
Il SII di Terni, cinque giorni fa, 24 ottobre,  senza nessun preavviso, ha chiuso l’acqua e asportato il contatore dalla sua abitazione, lasciandolo così senza acqua da bere o per lavarsi. Continued…

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Attenzione Urgente! IL 15 OTTOBRE 2013 SCADONO I TERMINI PER GLI UTENTI DEL SERVIZIO IDRICO DI RICHIEDERE LA RESTITUZIONE DEL CANONE DI DEPURAZIONE INDEBITAMENTE PAGATO NELLE FATTURE DELL’ACQUA (ai sensi del D. M. 30/9/2009)

depuratore

LocDep99

INVITIAMO LA CITTADINANZA AD INVIARE L’ISTANZA DI RIMBORSO PRIMA POSSIBILE E A CONTATTARE IL COMITATO UMBRO ACQUA PUBBLICA PER RICEVERE TUTTE LE INFORMAZIONI NECESSARIE.

Si tratta di parecchi soldi visto che il canone di depurazione corrisponde a circa 30% della tariffa acquedotto.
Questi sono i risultati di circa 10 anni di gestione privata del servizio idrico, appoggiata dall’Assemblea dei Sindaci degli ATI, che grazie agli investimenti dei privati avrebbe dovuto raggiungere il massimo dell’efficienza con la costruzione e la manutenzione di impianti di depurazione e reti idriche, mentre oggi in Umbria abbiamo in alcune zone anche il 47% di perdite sulle reti e interi comuni sprovvisti di impianti di depurazione. Continued…

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