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ACQUA PUBBLICA IN UMBRIA? UNA GRANDE BUGIA!

 Sull’aumento della quota privata  di Umbria Acque SPA fino al 40%, qualche giorno fa il Presidente dell’ATO 1 attraverso un’articolo sul Corriere dell’Umbria,  martedì pomeriggio l’Assessore all’ambiente Bottini, alla sala della Vaccara, hanno rassicurato i cittadini sul fatto che la gestione del servizio idrico è “pubblica” visto che nella società c’è “il controllo pubblico” del 51% delle quote sociali.NIENTE DI PIÙ FALSO! 

Per capire ciò è bastato andare a leggere  lo statuto della Umbria Acque Spa.

 

L’assemblea ordinaria di Umbria Acque SPA, riguardo le maggioranze,  segue le regole dettate dal codice civile ma qualcosa di sostanziale cambia nella nomina del Consiglio D’amministrazione.

 

Questo infatti è eletto dai soci attraverso la presentazione di almeno due tipi di liste di 9 candidati ciascuna (tale è il numero dei consiglieri): una dei soci pubblici e una dei soci privati.

 

Ora dallo statuto leggiamo:

 “I voti ottenuti da ciascuna lista sono divisi per 1,2,3,4,5,6,7,8,9, secondo il numero progressivo attribuito ai candidati da eleggere”  (Art.20.2 lettera A);

e poi: “ i quozienti ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna lista nell’ordine dalla stessa  previsto e vengono posti in graduatoria decrescente. Risultano nominati i candidati che ottengono il maggior numero dei voti” (Art. 20.2 lettera b).

 

Con questo grandioso criterio  elettorale si garantisce in consiglio d’amministrazione la presenza di Consiglieri  nominati da soci privati, e, considerando che il Consiglio d’Amministrazione delibera all’unanimità dei presenti, il voto dei Consiglieri “privati” è vincolante e senza il loro parere favorevole, l’amministrazione aziendale si ferma!

 

Altro punto interessante da esaminare è l’Assemblea Straordinaria di Umbria Acque Spa, delibera con il voto favorevole di tanti soci che rappresentino almeno il 79 % del Capitale Sociale. Ciò significa che, se la maggioranza pubblica è il 51%, per deliberare è necessario il voto favorevole del socio privato per almeno il 28%!

 

Da questi dati non si può concludere altro che:

 

IL SOCIO PRIVATO IN UMBRIA ACQUE SPA E’ QUELLO CHE COMANDA E L’ASSESSORE  BOTTINI, IL PRESIDENTE DELL’ATO1 LA SMETTANO DI PRENDERE IN GIRO I CITTADINI!

 

La verità è che non esiste il controllo pubblico su una gestione privata, ma il  controllo privato sulla cosa pubblica!

L’acqua, come  i beni comuni e i diritti   non possono essere mercanteggiati per arricchire gli interessi delle imprese contro quelli dei cittadini!

  

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