TUTTI A ORVIETO IL 30 NOVEMBRE ORE 9!!!!
Il collettivo de il manifesto è stato il promotore della protesta contro la società che gestisce il servizio idrico pubblico nell’orvietano.
Al di là dell’aumento spropositato delle tariffe, resosi necessario sia per gli investimenti a lunga scadenza non finanziati più con le risorse pubbliche che per mantenere l’apparato direzionale/burocratico di queste società, la protesta è sorta essenzialmente per ribadire che la proprietà della risorsa idrica non può essere regalata a privati che la tratteranno a propri fini in modo non controllabile dai cittadini, come se fosse un bene da super-mercato.
I compagni del collettivo dal 2003 non hanno pagato la bolletta, non riconoscendo giuridicamente la società di gestione (Sii), ed hanno depositato un’equivalente importo in un conto corrente a disposizione dell’amministrazione comunale per quando tornerà ad essere di nuovo la legittima proprietaria della risorsa idrica.
La società ha sospeso, nell’abitazione di Giulio Montanucci, del collettivo de il manifesto, il flusso idrico asportando il contatore, con chiari fini intimidatori verso la cittadinanza. Il distacco è stato eseguito, nonostante la diffida inviata in precedenza ad entrare in una proprietà privata, senza l’avallo della magistratura, in quanto la Sii è un soggetto privato a tutti gli effetti e non può avvalersi delle facoltà riservate agli enti pubblici.
La società per tale azione è stata denunciata presso il Tribunale di Orvieto, per delegittimare ufficialmente le società private che gestiscono la risorsa idrica nazionale. Se venisse condannata potrebbe essere una importante affermazione politica per sancire che il bene acqua non può essere gestito dalle multinazionali alla stregua del petrolio.
In luglio e in settembre si sono svolte le due prime udienze in cui sono state illustrate le ragioni qui sinteticamente riportate.
Il 30 novembre alle 9 ci sarà il dibattimento del processo.
La partecipazione a questa udienza è un contributo alla lotta sulla questione idrica. Consci che tutto ciò che tenti di contrastare la tendenza politica, che vuole nascondere i luoghi decisionali al cittadino, è anche una battaglia per la vera democrazia.