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Gualdo Tadino: città delle acque o desertificazione annunciata?

 

comitatoproacqua@libero.itPer quanto riguarda il tema dell’intervento del Comitato Pro Acqua Gualdo, Gualdo Tadino Città delle acque o desertificazione annunciata?, bisogna purtroppo dire che sono affermazioni entrambe vere.Se il nostro territorio era riconosciuto  per avere delle qualità, una di queste era la presenza di discreti quantitativi di acqua a disposizione sia dei privati cittadini e di chi voleva farne un uso non solo civile ma anche commerciale.Certamente se le condizioni climatiche non fossero mutate così tanto, e gli sfruttamenti minerari – commerciali della risorsa acqua non fossero stati brutali e sregolati così come in realtà avvenuto forse non saremmo qui a parlare di desertificazioni annunciate.Purtroppo in realtà il territorio della Città di Gualdo Tadino fa da palcoscenico ad una lotta per la sopravvivenza e la tutela delle sue risorse, contro la volontà di uno sfruttamento selvaggio delle stesse.Come ormai noto a Gualdo Tadino opera uno dei marchi più importanti di acque minerali a livello nazionale  cioè Rocchetta Spa.Quest’ultima fa parte del gruppo Cogedi, di cui un altro marchio la Società Idrea ha fatto richiesta di un ulteriore concessione per il prelevamento di acque minerali sul territorio del Comune di Gualdo Tadino.Fin qui nulla di male, salvo che nel frattempo in Umbria si sta verificando un periodo di siccità senza precedenti con precipitazioni piovose ridotte sino all’80 % nello scorso anno, e quelle nevose praticamente azzerate, e se nel frattempo non fosse stato dichiarato lo stato di emergenza con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 Giugno 2007, con proroga sino al 30 Giugno 2008.Purtroppo i nostri amministratori hanno invece ben pensato di dare una nuova concessione la n. 4860 del 25/05/2007, la quale è stata rilasciata sulla base di studi scientifici effettuati dall’ Arpa Umbria, che di scientifico hanno ben poco.Nel frattempo avverso la predetta concessione sono stati proposti numerosi ricorsi da parte di associazioni, comunanze agrarie e dal nostro comitato amico in difesa del Rio Fergia.  Gli stessi estensori dei predetti studi hanno addirittura, in pubblica assise il 28/01/2008 a Boschetto di Gualdo Tadino, sconfessato il loro stesso operato affermando che gli studi effettuati non stati eseguiti secondo quelli che avrebbero dovuto essere i criteri basilari e gli standard per un lavoro scientifico, adducendo la scarsità di risorse economiche.Nel frattempo gli unici che subivano i veri danni dell’emergenza idrica sono stati i cittadini della Città di Gualdo i quali hanno sopportato il razionamento nella distribuzione dell’acqua potabile.Addirittura gli stessi cittadini sono stati additati come una delle concause della carenza idrica in quanto in periodi di caldo persistente, questi volevano dissetarsi.Man mano che il disagio è salito i cittadini si sono organizzati per aver un risposta a tale stato di cose ed è nato il Comitato Pro Acqua Gualdo.Mediante la libera e spontanea iniziativa del Comitato e la voglia di saperne di più, abbiamo scoperto che il problema della carenza di acqua oltre alla crisi idrica generalizzata era l’uso consapevolmente distorto che ne veniva fatto e la colpa di certo non era dei cittadini.In primis la Regione Umbria nonostante la crisi idrica dichiarata a livello nazionale, ha omesso più e più volte di adottare veri e necessari provvedimenti a tutela della risorsa acqua, nonostante le stesse normative glielo  consentivano e glielo  consentono tutt’ora.    Ato 1 e umbra acqueIl gestore Ato 1 Umbria e la società Umbra Acque hanno saputo prendersela solo con i cittadini gualdesi e con la vetusta rete idrica della città, omettendo sempre di dire che 100 litri secondo di acqua che esce dalle sorgenti di Gualdo Tadino, 72 litri se ne vanno verso Perugia, e che a Gualdo Tadino grazie alla ricostruzione post sisma sono stati spesi milioni di euro per i Piani Integrati di Recupero, cioè per nuove infrastrutture quali fogne e rete idrica, che non sono stati mai allacciati.Tutti questi soldi e sforzi che fine hanno fatto? e come mai chi gestisce ormai da anni la rete idrica non si accorge mai di quello che accade, salvo quando manca totalmente la risorsa acqua ed i cittadini incominciano a protestare?L’unica risposta è stato rifornire la città di Gualdo con acqua proveniente da sorgenti ignote, mediante autobotti(196 TRASFERIMENTI CERTIFICATI) ed il provvedere all’aumento delle tariffe dell’acqua, data l’efficienza e la qualità del servizio!In tutto ciò un ruolo fondamentale l’ha giocato l’assenza dell’amministrazione Comunale la quale ha sempre e solo avallato le posizione della Regione e dell’Arpa dell’Ato 1 e della società Umbra Acque, non ponendosi mai problemi e  contrastando in ogni modo la libera iniziativa dei cittadini, affermando con dichiarazioni pubbliche pagate dalla società rocchetta spa  sui quotidiani che a Gualdo Tadino la problematica acqua non esiste.L’Amministrazione Comunale non ha mai saputo dare spiegazioni plausibili convincenti, ma solo incoerenti ed imprecise verita’.Sicuramente possiamo incominciare veramente a parlare di desertificazione annunciata.Sempre nel cercare di soddisfare la nostra sete di conoscenza “e non”, siamo venuti a contatto con gli studi del prof. Tulipano il quale oltre ad essersi sempre vivamente opposto alla nuova concessione di prelievo denominata Idrea Rocchetta; ovviamente per la scarsità della risorsa per prelievi di tipo commerciali, di cui già ormai abbiamo tutti sentore dato il clima creatosi; soprattutto in virtù del fatto che detta attività porterebbe anche all’aumento della concentrazione dei solfati nelle acqua di falda portando ad una compromissione totale delle stesse e di tutto il bacino con conseguenza drammatiche sul territorio.Nel frattempo pensate un pò si è inaugurata a Perugia la nuova sede del programma delle Nazioni Unite per la valutazione dell’acqua a livello mondiale che da Parigi si trasferisce a Perugina detto WWAP. Il WWAP dovrà redigere il terzo RAPPORTO TRIENNALE SULLO STATO DELL’ACQUA A LIVELLO MONDIALE, da presentare nel 2009 al Forum Mondiale dell’acqua.La Presidente Lorenzetti e l’assessore Regionale all’ambiente Bottini hanno utilizzato parole piene di orgoglio che elogiavano la sensibilità dell’Umbria verso questo bene e l’impegno della stessa regione a garantire a livello mondiale a tutti l’accesso al bene acqua potabile.Forse non parlavano dell’acqua di Gualdo Tadino, che probabilamante non è la stessa di cui parla l’UNESCO?Il Comitato Pro Acqua Gualdo ha inviato una segnalazione e vertenza alla sede mondiale UNESCO di Parigi, alle sedi Nazionali delle Commissioni per l’Unesco italiana e di altri tre paesi europei (Germania, Danimarca, Svezia) ed infine a 15 organizzazioni delle Nazioni Unite coinvolte nel progetto il 10.12.2007.          Con questo nostro piccolo lavoro il COMITATO PRO ACQUA GUALDO vuole portare a conoscenza di tutti i fatti ed il dramma che vi è dietro la carenza di acqua a Gualdo Tadino. Il primo forte segnale dato alle istituzioni da parte nostra è avvenuto il 9 Ottobre 2007  con l’organizzazione di una fiaccolata, che si è spinta sino allo stabilimento Rocchetta, per far valere il diritto inalienabile del cittadino all’accesso del bene acqua: la multinazionale non ha mai rallentato la propria produzione nel momento in cui invece ai cittadini veniva richiesta una razionalizzazione dell’acqua!Oltre il danno la beffa in quanto nel frattempo in cui avvenivano tutte queste cose il Comitato veniva a scoprire che la Regione che tanto si prodigava  per autorizzare nuove concessioni, non provvedeva e non ha ancora provveduto ad adottare i piani per la tutela delle acque previsti dal Dlgs 152/06, e si veniva anche a scoprire che non tutte le crisi sono uguali, tanto è vero che nella vicina Gubbio con Ordinanza n.37 del 19.03.04 la Presidente della Regione M. Rita Lorenzetti  dispose la sospensione del permesso di ricerca di acque minerali denominato Gubbio Est, rilasciato alla ditta SIAMI Srl, quando nel 2004 si riproposero le stesse condizioni climatiche della città di Gualdo Tadino del 2007. Va ricordato che l’art. 26 della Legge regionale 48/1987 (Norme pere la ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali) prevede la revoca della concessione “…per sopravvenuti gravi motivi di interesse pubblico che non consentono l’attività di ricerca o l’esercizio della concessione”. Non è forse questa la situazione adatta per applicare questo articolo? A dire la verità basterebbe il buon senso, ma purtroppo i politici non sanno nemmeno che cosa sia; sarebbe chiedere troppo.La Regione Umbria, per cercare di buttare polvere negli occhi “dato che oramai l’acqua è finita” ha sfornato nuova proposta di legge, in materia di acque minerali e termali,  nell’intento di tutelare e valorizzare le risorse idriche salvaguardando la competitività del settore nell’economia regionale. Prima di tutto noi crediamo che la tutela della risorsa idrica male si concili con la necessità di salvaguardare la competitività regionale nel settore acque minerali. Se poi andiamo a parlare delle innovazioni introdotte con questo disegno di legge, dobbiamo constatare che l’unica novità sembrerebbe l’aumento del canone che le aziende imbottigliatrici versano annualmente nelle casse regionali: si passerebbe dall’attuale mezzo euro a metro cubo (1.000 litri) ad un euro, cioè da MEZZO CENTESIMO di euro/litro a UN CENTESIMO di euro/litro!Cioè niente, l’aumento ci sembra del tutto insufficiente ed irrisorio: la Regione incasserebbe in totale, per tutte le aziende umbre del settore,  circa un milione e mezzo di euro contro gli attuali 745.000 euro, quando da sola Rocchetta S.p.A., per esempio, imbottiglia attualmente più di 400.000.000 di litri d’acqua rivenduta a 55 centesimo al litro. I margini di guadagno del settore, è risaputo, sono i più elevati nel panorama industriale mondiale!Pertanto anche il nostro Comitato è sempre più convinto di appoggiare la lotta per il bene comune acqua, tanto da aver partecipato il primo Dicembre a Roma alla manifestazione organizzata dal forum Italiano del Movimenti per l’Acqua per “ripubbliucizzare la stessa  e difendere i beni comuni, ed a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione della pubblica acqua, contro le privatizzazioni. Il nostro impegno non si è fermato qui, infatti come annunciato dopo l’assemblea tecnico-scientifica tenutasi a Boschetto alla presenza dei tecnici dell’ARPA e del Prof. Tulipano il 28.01.08, il Comitato Pro Acqua Gualdo ha iniziato ad intraprendere alcune azioni di natura amministrativo-giudiziaria. Prima tra tutte è stato il ricorso inviato lunedì 18 Febbraio 2008 alla presidente della Regione M. Rita Lorenzetti per la valutazione dell’opportunità di revocare, in via di autotutela, il provvedimento di concessione di ulteriore attingimento di acque minerali  in un momento in cui il nostro territorio vive una crisi idrica senza precedenti.In secondo luogo ci siamo prodigati affinché anche le Procura della Repubblica di diverse città provvedessero ad indagare sui fatti accaduti e sinora esposti, mediante appunto il mezzo dei pubblici esposti.  OBIETTIVI DEL COMITATO Il Comitato è costituito da liberi cittadini NON E’ LEGATO AD ALCUN PARTITO POLITICO E RINNEGA QUALSIASI FAZIOSITA’. Senza alcun altro scopo vuole difendere l’acqua, intesa come bene comune, e preservarla per le generazioni future.Per ottenere questo saranno intraprese TUTTE le azioni PACIFICHE E LEGALI per proteggere l’acqua ( fermare la seconda concessione, rivedere la prima, verificare e controllare l’operato del gestore e gli investimenti da effettuarsi per intervenire sul nostro vetusto acquedotto).Il Comitato chiede a tutti di lavorare insieme e collaborare per risolvere questo grave problema che interessa tutti !L’acqua, intesa come bene comune, dovrebbe obbligare le istituzioni ad ascoltare le popolazioni come legittime proprietarie di un bene che non può essere comprato, venduto o scambiato al pari di altre merci! Ma le istituzioni sono molto lente all’ascolto e ancor di più ad accogliere le istanze dei cittadini.Fin ad ora, come cittadini non solo non siamo stati presi in considerazione, ma addirittura tre volte beffati!Ci opponiamo a chi vuole desertificare perché il nostro messaggio è comunque più forte. DOBBIAMO SMETTERLA DI RIMANERE A GUARDARE CHI TUTELA IL PROFITTO DI POCHI CONTRO L’INTERESSE DI TUTTI.E’ ORA DI AGIRE!                            Consiglio Direttivo Comitato Pro Acqua Gualdo  

 

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