Umbra Acque triplica il deposito cauzionale sulle utenze morose.
Il 14 luglio la Corte di Cassazione ha proclamato la vittoria dei Sì ai referendum del 12 e 13 giugno. I due quesiti sull’acqua sono quelli che hanno registrato il più alto numero di votanti, (27.689.455 il primo, 27.690.714 il secondo) e il maggior numero di Sì (25.931.531 il primo, 26.127.814 il secondo).
Mentre il Comitato chiede a tutti gli Ambiti Territoriali Integrati ed ai Sindaci Umbri di ottemperare immediatamente a quanto abrogato dai quesiti referendari, predisponendo gli atti necessari a togliere “l’adeguata remunerazione del capitale” dalla tariffa e ad avviare percorsi di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, Umbra Acque trasforma il deposito cauzionale sulle utenze in una sorta di “tassa punitiva” per i ritardatari dei pagamenti, in aggiunta naturalmente degli interessi di mora!
Chi paga, anche con pochi giorni di ritardo, è obbligato a versare oltre agli interessi di mora previsti, un deposito cauzionale triplicato, non previsto dal contratto iniziale di allaccio chi ha pagato anche con un solo giorno di ritardo la bolletta, forte del fatto che nel caso dell’acqua non si può recedere dal contratto, visto che non si può ne vivere senza acqua, ne scegliere il gestore!
In realtà questa “specie di tassa punitiva” non è altro che una manovra di Umbra Acque per fare liquidità colpendo gli utenti economicamente svantaggiati che già soffrono per l’impossibilità di rispettare le scadenze di pagamento, una vera violazione del diritto all’acqua.
Vogliamo che i Sindaci modifichino il regolamento di gestione del servizio idrico, abrogando questo balzello e che Umbra Acque interrompa e rimborsi l’aumento del deposito cauzionale per i contratti già in corso.
Invitiamo i cittadini che non vogliono pagare tale aumento a versare l’importo della fattura decurtato, a spedire la lettera – raccomandata allegata a Umbra Acque e all’ATI 2 e a contattare il Comitato Umbro Acqua Pubblica: tel 3337826433 – e.mail acquapubblicapg@gmail.com