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PROPOSTA DI MODIFICA DELLO STATUTO REGIONALE UMBRO

La Regione Umbria riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua potabile come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico e garantisce che la proprietà e la gestione della rete di acquedotto, distribuzione, fognatura e depurazione siano pubbliche e inalienabili.


Il servizio idrico integrato è un servizio pubblico di interesse generale. La Regione, in attuazione della Costituzione e in armonia con i principi comunitari, al fine di realizzare la coesione economica-sociale e territoriale, promuovere la solidarietà, garantire la protezione dell’ambiente e della salute, anche in considerazione delle peculiarità locali, ritiene di non poter realizzare nel proprio territorio tale specifica missione attraverso il mercato e secondo le regole della concorrenza.

 

Realizza invece tale missione tramite l’adozione di un modello di gestione pubblica partecipata e l’affidamento ad un soggetto di diritto pubblico. Garantisce inoltre l’esercizio effettivo del diritto di partecipazione tramite il riconoscimento ai soggetti collettivi della loro titolarità decisionale, gestionale e di controllo. Promuove infine presso gli enti locali del territorio regionale l’adozione dei principi generali dell’acqua come bene comune e del servizio idrico integrato come servizio pubblico di interesse generale nonchè l’adozione di forme di gestione pubblica partecipata.

 

La Regione assicura il diritto, per ogni abitante del territorio regionale, alla disponibilità domestica gratuita di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona pari a 50 litri.

 

 

Posted in ACQUA SALUTE E AMBIENTE, GENERAL, INIZIATIVE, MATERIALE, MODIFICHE DEGLI STATUTI COMUNALI IN UMBRIA.