DAL COMITATO NARNESE PER L’ACQUA PUBBLICA
Malgrado il risultato del referendum del 12 e 13 giugno ne decreti il taglio, di fatto l’ATI4 (che è il consorzio di tutti i Comuni della Provincia di Terni) continua a calcolare sulla bolletta dell’acqua un 7% per la remunerazione del capitale investito. Ma c’è di più…
Sfogliando il Piano d’Ambito dell’ATI4 e i bilanci del SII si legge, per fare solo un esempio, che sulle nostre bollette sono tranquillamente caricati anche i mutui contratti dall’ATI4 per ripianare le perdite che il Sii, gestore del servizio idrico integrato, ha accumulato nei passati esercizi. E parliamo di una cifretta di 17 milioni (di euro)
Guarda caso le bollette del Ternano sono le più “salate” dell’Umbria e sono messe molto bene anche nella graduatoria nazionale.
Aggiungiamo che questa operazione per il recupero delle perdite è assolutamente vietata dalla normativa vigente, oltre che dal buon senso, mentre noi paghiamo tutto questo a partire dal 2007 con il benestare dei nostri bravi amministratori .
Non è solo il Comitato per l’Acqua Pubblica a fare queste considerazioni bensì c’è una sentenza del TAR dell’Umbria che va esattamente nella stessa direzione che, a questo proposito, commenta “…..L’eventuale riconoscimento dei maggiori costi operativi sostenuti dal gestore nel periodo pregresso stravolgerebbe il tipo di contratto trasformandolo in un contratto “costo di servizio”, che prevede la copertura dei costi a consuntivo, azzerando il rischio di impresa di un soggetto che opera, peraltro, in un mercato di monopolio naturale qual è quello del servizio idrico integrato……”
Alla faccia dell’efficienza, dell’efficacia e dell’ economicità della gestione privata che più volte il Sindaco Bigaroni ci ha contrapposto ogni volta che gli abbiamo chiesto di ripubblicizzare il servizio idrico integrato.
Per il momento ci fermiamo qui; saremo presto ancora in piazza con la campagna di “Obbedienza Civile” per riprenderci quello che ci è stato tolto.