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DOMENICA 19 FEBBRAIO – ore 16.30 IL REFERENDUM NON SI TOCCA ! GIU’ LE MANI DALL’ACQUA ! ASSEMBLEA CITTADINA PER L’ACQUA PUBBLICA Centro Socio Culturale degli Anziani – Orvieto Scalo

Il 12 e 13 giugno 2011, il voto referendario di ben 28 milioni di cittadine e cittadini italiani di ogni espressione politica ha chiaramente indicato la voglia di partecipazione attiva alle decisioni importanti per il Paese: servizi pubblici locali, beni comuni, energia, giustizia.

Chiara è stata la risposta dei cittadini:
NO alla privatizzazione dei servizi pubblici locali d’interesse generale, a partire dalla gestione dell’acqua ma non solo, NO ai profitti del mercato sui beni comuni essenziali.

Le persone hanno chiaramente indicato alla rappresentanza politica una nuova stagione che metta al centro l’essere umano e i beni comuni e non le agenzie di rating e la speculazione finanziaria !!!

I governi che si sono succeduti, incluso l’attuale governo Monti, non hanno ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni già attuate e abolendo i profitti sull’acqua, bensì in più di un’occasione hanno tentato di riproporre in altra forma la sostanza delle norme abrogate. Tutto ciò rappresenta una chiara violazione della Costituzione poiché il popolo italiano si è pronunciato con referendum contro l’affidamento al mercato di tutti i servizi pubblici locali previsti dal Decreto Ronchi, e tale decisione è vincolante per almeno cinque anni, come affermato dalla giurisprudenza costante della Corte Costituzionale.

Il Comitato Referendario “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”, si è già espresso nei confronti degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e di tutti gli enti locali, chiedendo di ottemperare immediatamente a quanto abrogato dai quesiti referendari, di predisporre gli atti necessari a togliere “l’adeguata remunerazione del capitale” dalla tariffa e di avviare percorsi di ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato (SII).

Di fronte alla reticenza degli enti in questione, è quindi partita in tutta Italia e anche in Umbria, la campagna di “Obbedienza Civile”: una serie di iniziative finalizzate all’auto-riduzione della bolletta dell’acqua della quota di “remunerazione del capitale investito”, ovvero del 7%, così come abrogato nel referendum e mai applicato dagli ATI Umbri, nonostante il Decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 2011 n.116.

Qual’è ad oggi la situazione nel comprensorio orvietano ?
Qual’è la qualità delle acque che esce dai nostri rubinetti ?
Chi sono i “padroni dell’acqua” e chi lucra sul bene primario ?

Ne parleremo con i rappresentanti del
Comitato per l’Acqua Pubblica dell’Orvietano
Comitato Regionale Umbro Acqua Pubblica

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