Nonostante gli esiti referendari Umbra Acque SPA, con il consenso dell’Assemblea dei Sindaci dell’ATI 1 e 2, applica una tariffa illegittima mantenendo la remunerazione del capitale investito abrogata.
Ciò è stato riconosciuto dal Consiglio di Stato e dal Tar della Toscana con sentenza del 22 marzo 2013.
Ma umbra acque spa continua a far pagare in bolletta la remunerazione del capitale investito, corrispondente dal 2012 al 15,82%, abrogata con il referendum del 2011.
Nel rispetto dell’esito referendario molti utenti Umbri hanno aderito alla campagna di Obbedienza Civile, consistente nell’autoriduzione di tale quota non dovuta.
Per tutta risposta Umbra acque spa, oltre al disconoscimento degli esiti referendari, alla non restituzione della remunerazione del capitale investito, è arrivata ora all’estremo della negazione del diritto all’acqua,
con la minaccia di distacco!
Il comitato umbro Acqua pubblica ha chiesto un incontro col Prefetto di Perugia, per informarlo della situazione che si è venuta a creare e degli eventuali rischi igienico-sanitari che possono derivare dalla minacciata sospensione del servizio idrico.
Il comitato umbro acqua pubblica continuerà a diffondere la campagna di obbedienza civile contestando le bollette e praticando l’autoriduzione.
In attesa di essere ricevuti dal Prefetto, come richiesto il 27/3/2013
presidio sotto la prefettura per venerdi 12 aprile alle ore 11, P.zza Italia – Perugia
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By elisabetta63
– 4 Aprile 2013