Molti utenti dell’ATI 1 e 2 Umbria si stanno chiedendo come mai dall’inizio dell’anno non è ancora arrivata la bolletta dell’acqua, anche per il timore di vedersi recapitare un’altra “stangata”.
Tranquilli la stangata arriverà!
Da quest’anno noi utenti di Umbra Acque spa siamo entrati a far parte della gestione centralizzata del programma ACEA 2.0. Il programma consiste nella centralizzazione dell’attività amministrativa (fatturazione, contratti, reclami etc) e dell’attività di amministrazione delle manutenzioni (segnalazione guasti e squadre manutentive) riferite agli utenti delle tre regioni del centro Italia (Toscana, Umbria e Lazio) dove ACEA spa è presente come socio privato.
Infatti le prossime fatture che arriveranno avranno un nuovo codice utente e una nuova numerazione, oltre naturalmente all’aumento della tariffa. Il programma ACEA 2.0, secondo la rivista “Milano finanza”, consentirà alla multinazionale di guadagnare circa 90 mil. di Euro. Grazie a questa implementazione, ACEA spa chiude il 2016 con un incremento dell’utile del 49,9% rispetto al 2015 (vds QFinanza on line ) e la quotazione delle sue azione aumenta del 2,78%.
Nel frattempo la bolletta 2017 arriverà con un aumento del 12,1 %, aumento che non corrisponde all’efficienza così propagandata da ACEA spa, anzi tutt’altro:
– gli stessi controlli degli ATI 1 e 2 (fino al 2014) hanno infatti rilevato che dall’affidamento del 2003 Umbra Acque spa (leggasi ACEA spa, quindi SUEZ) non ha mai rispettato i piani d’ambito, dove era prevista la realizzazione di investimenti per € 146.513.621, invece ne sono stati realizzati solo € 85.541.026. Non a caso infatti aumentano le perdite nelle reti, arrivando a superare il 50% dell’acqua immessa, e aumentano anche i costi di trasporto autobotti con la scusa della siccità;
– il problema depurazione, dovuto alle procedure di infrazione europea che interessano l’Umbria, per la mancata realizzazione di collettamenti fognari e depuratori adeguati, escludendo i piccoli agglomerati fino a 2000 abitanti dove non c’è l’obbligo. A fronte di ciò, gli utenti non serviti da impianti di depurazione, che non devono pagare il canone in bolletta, sono stati rimborsati parzialmente, mentre gli abitanti dei palazzi dotati di fossa imhoff pagano 2 volte: il canone di depurazione e lo spurgo autonomo dei reflui;
– negli ultimi anni Umbra Acque spa ha maturato debiti nei confronti dei comuni per €. 12.640.006 a causa del mancato pagamento dei mutui, accesi dagli stessi comuni, per costruire le reti e gli impianti prima dell’affidamento, ai quali questi ultimi comunque devono far fronte con le tasse pagate dai cittadini;
-tra il 2007 e il 2008, proprio all’inizio della crisi economica, Umbra acque spa ha contratto dei finanziamenti coperti da titoli derivati per € 33.400.000, vincolandoli ad un tasso fisso in media di oltre il 5% all’anno, quando i tassi variabili sui mutui negli ultimi anni sono scesi quasi allo zero.
In sintesi, ACEA spa aumenta le quotazioni di borsa e fa enormi profitti;
Non paga il dovuto ai Comuni;
Non rimborsa completamente il canone di depurazione;
Fa investimenti finanziari sbagliati;
Tutto questo pagato dai continui rincari delle bollette!
E’ arrivato il momento che Amministratori e Sindaci rispettino quanto stabilito con i referendum del 2011 e tornino alla gestione del servizio idrico pubblica e partecipata dai cittadini.