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Umbra acque e l’arte d’ingannare: “l’incremento tariffario riguarda “solo” la parte agevolata”

Con un recente comunicato pubblicato sui giornali on line Umbra acque spa spiega le ragioni degli aumenti tariffari, approvati dal Consiglio Direttivo dell’AURI – l’Assemblea dei Comuni.

Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre.” diceva una celebre frase di Abraham Lincoln.

L’apparente spiegazione logica riportata negli articoli si smonta facilmente.

  1. La tariffa agevolata

Da sempre la tariffa del servizio idrico dei comuni gestiti da Umbra Acque spa è articolata in 4 fasce, di cui la prima, che va da 0 a 70 mc annui. Non essendoci mai stata una tariffa agevolata va da sè che quella relativa alla prima fascia sia considerata la tariffa base. D’altra parte le tariffe delle 4 fasce sono sempre aumentate di anno in anno in base alla percentuale deliberata dalle assemblee dei comuni.

La Determina dell’ARERA del 25/9/2017 n. 655, con la quale è stato approvato il cosiddetto TICSI (testo integrato corrispettivi servizi idrici), prevede una tariffa base aggiornata mediante il moltiplicatore tariffario (che per l’anno 2018 è pari a 1,121 e per l’anno 2019 pari a 1,144) ed una tariffa agevolata che può essere SCONTATA rispetto a quella base dal 20 al 50%.

E qui veniamo all’inganno!

Per applicare questa indicazione dell’ARERA i comuni hanno deliberato che la tariffa base fosse la ex seconda fascia ed a questa hanno calcolato lo sconto per la tariffa agevolata, facendo sparire definitivamente la prima fascia.

Per capire l’importanza del passaggio possiamo precisare che la tariffa di prima fascia (0-70 mc) era di € 0,2541 e con l’applicazione del moltiplicatore tariffario per il 2018 doveva aumentare fino a € 0,2848.

Di conseguenza la tariffa agevolata doveva risultare da una diminuzione che poteva essere dal 20 al 50% e quindi corrispondere ad un importo oscillante da € 0,2278 ad € 0,1424.

Considerando invece come tariffa base quella che era di seconda fascia, corrispondente ad € 1,1349, abbiamo avuto una tariffa detta “agevolata”, ma in realtà quasi triplicata rispetto all’anno precedente. Insomma i primi consumi costeranno per tutte le utenze domestiche residenziali € 0,8269 piuttosto che € 0,2848 per mc. Questa si può chiamare agevolazione?

Un consumo di 70 mc annui senza agevolazione sarebbe costato € 19,93 mentre con la “finta” agevolazione costa € 57,88, oltre il doppio!

  1. La tariffa di terza e quarta fascia.

Contro il principio “più consumi e più paghi” è invece diminuito il costo della terza fascia tariffaria, quella oltre i 240 mc. che prima costava € 3,028777 e dal 2018 (da conguagliare nel 2019) è passata ad € 1,6617 fino ad un consumo di 360 mc e ad € 2,0107 per consumi oltre 360 mc.

Così le utenze domestiche con elevati consumi stanno ricevendo conguagli positivi.

  1. Tariffa pro capite

Rispetto alla “Tariffa pro-capite”, l’Umbra Acque sta applicando la tariffa base rapportata a 3 componenti per ogni utenza, cioè 90 mc per anno fino al 2022. Per allora avrà dovuto fare le verifiche dei componenti effettivi facenti capo all’utenza.

Questo significa che nel 2022 avremo altri conguagli? Quindi i nuclei con meno di tre componenti dovranno restituire i soldi per la tariffa agevolata pagata in più?

Mentre alle utenze con più di 3 componenti, ad esempio una famiglia di 4 persone, saranno restituiti i soldi per la maggiore tariffa pagata?

Cosi come dopo il referendum del 2011 quando i profitti che dovevano sparire diventano invece costi, oggi gli aumenti diventano agevolazioni, mentre per i gestori crescono gli utili.

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