Anche questa settimana sono state raccolte 2000 firme per i referendum contro la privatizzazione dell’acqua a dimostrazione del fatto che il popolo umbro vuole interrompere la gestione attraverso SPA e mandare a casa ACEA, SUEZZ e CALTAGIRONE che oggi gestiscono gli ATI 1,2 e 4, e la trasformazione in azienda speciale del gestore dell’ATI 3 di Foligno.
Una gestione privatistica che porta:
– all’aumento delle tariffe da un minimo del 20% ad un massimo del 60% nella regione;
– alla remunerazione del capitale investito dai privati del 7% garantito per legge che naturalmente grava sulle tariffe;
– alla mancanza da parte del privato degli investimenti necessari per la manutenzione e la costruzione di reti idriche e depuratori (infatti sono tutti con fondi pubblici);
– al mercato e minori garanzie per i lavoratori del settore.
A tutto questo il popolo umbro dice NO! firmando per la terza volta!
Oggi per i referendum, ieri per la proposta di legge d’iniziativa popolare e per le proposte di delibere comunali di modifica degli statuti.
Oggi il popolo umbro vuole la gestione dell’acqua pubblica e partecipata e lo chiede anche ai Consigli Comunali attraverso la modifica degli statuti, che devono dichiarare il "servizio idrico privo di rilevanza economica", come stanno facendo centinaia di comuni in Italia.
Corciano 660
Narni 100
Spoleto 129
Perugia 320 (140 acu, 120 wwf, 70 pop viola)
Orvieto 150
Terni 150
Gubbio 210
Foligno?
altri……