http://europeanwater.org/it/notizie/comunicato-stampa/1004-quotazione-in-borsa-dell-acqua-no-grazie
Il Movimento Europeo dell’Acqua (European Water Movement) si unisce alla denuncia del Relatore Speciale dell’ONU sul diritto all’acqua Pedro Arrojo-Agudo che l’11 dicembre scorso ha espresso grave preoccupazione alla notizia che l’acqua, come una qualsiasi altra merce, verrà scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street.
L’inizio della quotazione dell’acqua segna un prima e un dopo per questo bene indispensabile per la vita sulla Terra.
Si tratta di un passaggio epocale che apre alla speculazione dei grandi capitali e alla emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese ed è una grave minaccia ai diritti umani fondamentali. L’acqua è già minacciata dall’incremento demografico, dal crescente consumo ed inquinamento dell’agricoltura su larga scala e della grande industria, dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici. E’ una notizia scioccante per noi, criminale perché ucciderà soprattutto gli impoveriti nel mondo.
Secondo l’ONU già oggi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e dai tre ai quattro miliardi ne dispongono in quantità insufficiente. Per questo già oggi ben otto milioni di esseri umani all’anno muoiono per malattie legate alla carenza di questo bene così prezioso.
Questa operazione speculativa renderà vana, nei fatti, la fondamentale risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 sul diritto universale all’acqua e, in Europa, rappresenterà un ulteriore schiaffo per i quasi 2 milioni di cittadine/i europee/i che nel 2013 hanno sottoscritto la Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Right2Water per l’uscita dell’acqua dal mercato e l’esclusione dal profitto su questo bene.
Se oggi l’acqua può essere quotata in Borsa è perché da tempo è stata considerata merce, sottoposta ad una logica di profitto e la sua gestione privatizzata. Per invertire una volta per tutte la rotta, per mettere in sicurezza la risorsa acqua e difendere i diritti fondamentali delle cittadine/i.
CHIEDIAMO alle Istituzioni della UE di:
- prendere posizione ufficialmente contro la quotazione dell’acqua in borsa e di dichiarare l’acqua bene inalienabile non soggetto a mercificazione e scambio commerciale;
- impedire l’accaparramento delle fonti attraverso l’approvazione di concessioni di derivazione che garantiscano il principio di solidarietà, la tutela degli equilibri degli ecosistemi idrici e la qualità e quantità dell’acqua destinata al consumo umano
- fissare ufficialmente questi requisiti nella normativa UE sull’acqua, in particolare nella Direttiva Quadro sull’Acqua, unitamente al riferimento alla Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 e alla Risoluzione del Parlamento UE del 2015;
- richiedere investimenti per la riduzione drastica delle perdite nelle reti idriche;
- richiedere la salvaguardia del territorio attraverso investimenti contro il dissesto idrogeologico.
Riguardo ai diritti umani fondamentali, il Diritto Umano all’Acqua ed ai Servizi Idro-sanitari sancito dall’ONU deve essere incluso nella legislazione Europea (Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 e Risoluzione del Parlamento della UE del 2015).
Chiediamo agli Stati Membri ed alle istituzioni Europee di includere il principio del Diritto Umano all’Acqua nell’European Pillar of Social Rights Action Plan (Pilastro Europeo del Piano di Azione per i Diritti Sociali). A tale scopo necessitiamo di una proposta concreta.
Con diversi milioni di persone a cui è negato il diritto di accesso ai servizi essenziali, è spaventoso che la Commissione proponga soltanto per il 2023 un Primo Rapporto della UE sull’Accesso ai Servizi Essenziali. Questo fa sì che sia troppo tardi per definire concrete proposte legislative entro la presente legislatura e pertanto chiediamo di anticipare tutto ciò al 2022.