La regione ha dichiarato che la nuova proposta di legge,in materia di acque minerali e termali,nasce dall’intento di tutelare e valorizzare le risorse idriche salvaguardando la competitività del settore nell’economia regionale.
Prima di tutto noi crediamo che la tutela della risorsa idrica male si concilia con la necessità di salvaguardare la competitività nel settore acque minerali.
Per di più,i fatti contraddicono in pieno questa nuova apparente volontà di tutelare l’acqua:
qui,a Gualdo,dopo una prima concessione rilasciata a Rocchetta S.p.a,a Maggio 2007 è stata deliberata anche una seconda concessione SENZA il piano di tutela delle Acque,previsto dalla normativa,e con la regione Umbria in pieno stato di emergenza idrica,attualmente attualmente prorogato fino a giugno 2008.(il piano di tutela delle acque,inizialmente doveva essere approvato dalle singole regioni italiane entro il 31 dicembre 2004,ma sino ad oggi la NOSTRA REGIONE DEVE ANCORA APPROVARLO!)
se poi andiamo a parlare delle innovazioni introdotte con questo disegno di legge,dobbiamo constatare che l’unica novità sembrerebbe l’aumento del canone che le aziende imbottigliatrici versano annualmente nelle casse regionali:si passerebbe dall’attuale mezzo euro a metro cubo (1.000 litri) ad un euro,cioè da MEZZO CENTESIMO di euro/litro a UN CENTESIMO di euro/litro!
Innanzitutto,mentre,per esempio, la proposta di legge regionale stabilisce una parte degli introiti derivante dall’estrazione di materiale dalle cave vada anche ai comuni,ci chiediamo perché questo non si verifichi anche per le acque minerali.
Perché a guadagnarci è solo la regione?
Inoltre l’aumento ci sembra del tutto insufficiente ed irrisorio:la regione incasserebbe in totale,per tutte le aziende umbre del settore,circa 1milione e mezzo di euro contro gli attuali 745.000euro,quando la sola Rocchetta S.p.a.,per esempio,imbottiglia attualmente più di 400.000.000 di litri d’acqua rivenduta a 55 centesimi al litro.I margini di guadagno del settore,è risaputo,sono i più elevati nel panorama industriale mondiale!
Quando abbiamo saputo che il nuovo disegno di legge in materia di acque minerali e termali sarebbe stato discusso a Gualdo Tadino ci siamo chiesti: “Come mai a Gualdo Tadino?”Con questa inadeguata proposta di legge quale buona volontà vuole dimostrare la regione alla nostra popolazione?”.
L’Acqua intesa come bene comune,dovrebbe obbligare le istruzioni ad ascoltare le popolazioni come legittime proprietarie di un bene che non può essere comprato,venduto o scambiato al pari di altre merci!Ma le istruzioni sono molto lente all’ascolto,a ancor di più ad accogliere le istanze dei cittadini.
Fin ad ora,come cittadini gualdesi,non solo non siamo stati presi in considerazione,ma addirittura tre volte beffati!
1)Beffati quando continuammo ad essere depradati di acqua e dovremmo essere contenti di regalarne ancora in nome della favola del rilancio dell’economia locale.
2)Beffati quando paghiamo l’acqua più dei comuni della fascia appenninica attualmente riforniti grazie ai prelievi dalle sorgenti del nostro comune di Gualdo Tadino.
3)Beffati quando,in un anno di continuo disservio dovuto alla vecchia rete acquedottistica ed alla crisi idrica,è stato deciso l’aumento delle bollette per l’anno appena trascorso con un conguaglio che integra gli importi delle bollette già pagate.
NOI PROCLAMIAMO IL NOSTRO BASTA ALLE FALSITA’!
Sappiamo perché siete qui:
In Umbria,nel comparto delle acque minerali,la parte da leone è della Rocchetta S.p.a.,Dati alla mano(senza,per ora,guardare al mercato europeo ed exrta europeo):Con 304 marchi di acque minerali italiane,l’84% del mercato,corrispondente a 3 miliardi di euro,è in mano ad una dozzina di gruppi.
Al primo posto Nestlè-San pellegrino con il 28.4% del mercato,al secondo posto segue il gruppo Rocchetta-Uliveto con il 14.7%(fonte Iri-Audit).
In questo contesto,dunque,il comune di Gualdo Tadino,sin dai tempi della prima concessione,è la fonte d’oro del gruppo COGEDI(finanziaria proprietaria dei marchi Uliveto re Rocchetta)e noi cittadini siamo invece i silenziosi spettatori di una falsità che,in scenari da disastro ambientale,permette l’arrogante razzia di un bene fondamentale.
DOBBIAMO SMETTERLA DI RIMANERE A GUARDARE CHI TUTELA IL PROFITTO DI POCHI CONRTO L’INTERESSE DI TUTTI,
E’ ORA DI AGIRE!!!
Il Consiglio Direttivo del comitato Pro Acqua Gualdo