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per il popolo dell’acqua il 2007 è stato un anno straordinario. Costruiamo il 2008 con una consultazione dal basso, diffusa e collettiva!

proposta di lavoro

1. Premessa

La straordinaria manifestazione nazionale del 1 dicembre ha segnato, per
quantità e qualità della partecipazione, una sorta di atto di nascita di un
movimento per l’acqua di dimensione nazionale e ha portato a compimento un
primo ciclo della mobilitazione sociale per l’acqua, le cui tappe precedenti
sono state la messa in rete delle vertenze territoriali –attraverso la
costituzione del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua- e la costruzione
di una vertenza nazionale – attraverso la legge d’iniziativa popolare e la
campagna di raccolta firme. Crediamo sia fondamentale, dopo questa prima straordinaria fase del nostro
comune percorso, riavviare in tutti i territori una fase di consultazione,
che metta al centro un primo bilancio dei passi compiuti, sappia focalizzare
potenzialità e difficoltà e costruisca collettivamente le future tappe che
dovremo compiere assieme.

Nelle riunioni del coordinamento nazionale, tenutesi il 9 dicembre e il 18
gennaio scorsi, abbiamo preso due decisioni che sostanziano la necessità di
consolidare il mantenimento di una struttura di supporto alle lotte
territoriali e alla vertenza nazionale: verrà quindi mantenuta la segreteria
operativa nazionale, affiancata da un ufficio stampa e comunicazione, ed è
stata avviata una prima discussione sulla costituzione dell’osservatorio
nazionale sull’acqua, come struttura al servizio del Forum italiano dei
movimenti per l’acqua.

Un ulteriore decisione presa è quella di costituire, con l’aiuto e i
suggerimenti che potranno arrivare anche da tutte le realtà territoriali, un
pool di esperti in campo giuridico, legale e amministrativo ,

che possa supportare tecnicamente le vertenze territoriali e le lotte in
corso.

Dopo uno straordinario 2007, che ci ha visti impegnati a tambur battente
nella raccolta firme per la legge d’iniziativa popolare e nella
realizzazione della prima manifestazione nazionale sull’acqua, l’anno che
viene sarà altrettanto importante per il consolidamento del percorso
costruito e per l’ottenimento di una vera svolta nelle politiche per
l’acqua, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano
universale, per l’approvazione delle legge per la sua ripubblicizzazione.

Dobbiamo tutte e tutti assieme costruirne le scadenze e i percorsi.

Al centro del progetto per il 2008 pensiamo vada messo l’obiettivo di
consolidare ed estendere il movimento per l’acqua, rafforzandone la capacità
progettuale e di proposta, il suo profilo vertenziale, sia a livello
nazionale che territoriale, la capacità di collegamento fra i diversi
soggetti (comitati, lavoratori ed enti locali).

Proponiamo che la consultazione dei movimenti per l’acqua avvenga attraverso
riunioni e assemblee dimensionate sul livello più consono a ciascuna realtà
(territoriale, regionale, macro-regionale etc.) e che si concluda con
un’assemblea nazionale del movimento per l’acqua, da tenersi sabato 15 marzo
a Roma.

Per rendere concreta tale direzione di marcia, ci pare fondamentale muoverci
lungo tre filoni fondamentali di iniziativa, che vanno concepiti tutti come
essenziali e complementari ambiti di lavoro.

2. La prima proposta che vi sottoponiamo

La prima proposta che sottoponiamo alla consultazione è quella di scadenzare
il nostro percorso dandoci come obiettivo la realizzazione nel prossimo
autunno del secondo Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che potrà
essere il momento assembleare per fare il punto dei risultati ottenuti a
livello territoriale e nazionale e come nuova tappa del percorso successivo.

Il secondo Forum dei movimenti per l’acqua dovrà caratterizzarsi anche per
una più forte e precisa proposta programmatica che, muovendo dai contenuti
presenti nella nostra proposta di legge, sia capace di misurarsi con
l’insieme delle questioni connesse all’idea dell’acqua come bene comune,
diritto umano universale e del servizio idrico come servizio pubblico
sottratto alle logiche del mercato e della concorrenza.

Pensiamo che il modo migliore perché quell’appuntamento non sia rituale, ma
segni una importantissima tappa di approfondimento del percorso dei
movimenti per l’acqua, sia quello di costruire in tutti i territori, nella
prima parte del 2008, i Forum regionali dei movimenti per l’acqua, come
luoghi in cui, attraverso il concorso di tutte le soggettività esistenti, si
costruisca una sorta di piattaforme regionali dei movimenti per l’acqua, in
merito alla tutela e conservazione della risorsa, alla lotta contro le
privatizzazioni e per la sua ripubblicizzazione, alle esperienze dei
movimenti e di partecipazione democratica. Sarà utile e importante che in
questo percorso di costruzione dei forum regionali, i movimenti per l’acqua
comincino ad intrecciarsi territorialmente con le altre vertenze e lotte sui
beni comuni, in modo da allargare il confronto fra i saperi e le esperienze
e di praticarne gli intrecci possibili.

Un possibile strumento di supporto in questo percorso può essere
rappresentato proprio dall’osservatorio nazionale sull’acqua, in merito al
quale chiediamo alla consultazione diffusa di formulare proposte che
sappiano indicarne le caratteristiche, le necessità, le priorità di lavoro,
le competenze territoriali disponibili.

In questo quadro un lavoro specifico dovrà essere impostato sulle
multiutilities e i fenomeni che sono in corso di aggregazione fra le stesse.
Sono queste la vera cifra su cui la messa sul mercato dell’acqua -con i
relativi fenomeni di finanziarizzazione, deterritorializzazione,
espropriazione di saperi e di democrazia- punterà nel prossimo periodo e
rispetto ai quali il movimento per l’acqua dovrà essere pronto ed
opportunamente attrezzato.

3. La seconda proposta che vi sottoponiamo

La seconda proposta che sottoponiamo alla consultazione è quella di dare
continuità e qualificare la mobilitazione nazionale e territoriale con
l’obiettivo di produrre una svolta concreta e tendenzialmente irreversibile
nella legislazione nazionale e nelle scelte territoriali che attengono alla
tutela, al governo e alla gestione pubblica dell’acqua.

Ciò significa, in primo luogo, sostenere e rafforzare, nelle forme
opportune, la mobilitazione per far approvare la nostra proposta di legge di
iniziativa popolare. Lo diciamo con la consapevolezza che, anche da questo
punto di vista, il 2008 sarà un anno decisivo, sia per il punto al quale è
arrivata la legislatura, sia ancor più perché è in quest’anno che vige la
moratoria degli affidamenti del servizio idrico, che abbiamo ottenuto con la
manovra finanziaria 2008.

In relazione a ciò va tenuto presente che nella prima metà dell’anno il
Parlamento e il Governo dovrebbero approvare il provvedimento di modifica
del decreto leg.vo 152/2006 in materia ambientale: questa, per noi, è una
scadenza che, al di là dell’ottenimento di una nuova compiuta legislazione,
deve già fissare i principi di un assetto di governo basato sugli ATO
realmente disegnati sui bacini idrografici e sul ruolo dei Comuni, del
minimo vitale garantito di 50 l/g er persona finanziato dalla fiscalità
generale, di un sistema tariffario che elimini la remunerazione del capitale
e, soprattutto, della gestione tramite Enti di diritto pubblico del servizio
idrico integrato.

In questo senso pensiamo valga già la pena decidere che venerdì 14 marzo (il
giorno precedente all’assemblea nazionale del movimento per l’acqua e ultima
data utile in direzione della “giornata mondiale dell’acqua” che quest’anno
cade di sabato festivo pasquale) sia una giornata di lotta e mobilitazione
nazionale, con l’effettuazione di un presidio davanti alla Camera dei
Deputati, dove sarà in corso la discussione sulla nostra proposta di legge.

Analogamente, occorre puntare a compiere un vero e proprio salto di qualità
per quanto riguarda la vertenzialità territoriale. Non si tratta, cosa che
pure è essenziale, di lavorare solo per una sua estensione, ma anche per far
sì che alcune vertenze, particolarmente emblematiche ( solo per fare alcuni
esempi, da Aprilia al Rio Fergia, da Bussi ad Arezzo e all’ACEA, dalla
Toscana alla Sicilia, alla Lombardia), possano essere assunte e sviluppate
in termini di valenza nazionale. La consultazione dovrebbe servire anche ad
individuare, con maggior precisione, il percorso, le caratteristiche e le
modalità con cui effettuare questo passaggio.

4. La terza proposta che vi sottoponiamo

La terza proposta che sottoponiamo alla consultazione si riferisce alla
necessità di strutturare in modo più forte e permanente alcuni dei soggetti
che compongono il movimento per l’acqua.

Un primo terreno di intervento che deve essere considerato fondamentale
riguarda il coinvolgimento degli enti locali nella battaglia per la
ripubblicizzazione dell’acqua.

Inutile sottolineare il valore aggiunto e l’importanza politica che la
partecipazione di molti sindaci con relativo gonfalone alla manifestazione
del 1 dicembre ha dato alla nostra comune battaglia per l’acqua pubblica.

Nel 2007 questo lavoro è stato avviato e, seppur ancora in forma parziale e
a macchia di leopardo, ha dato i suoi primi frutti e ha dimostrato le sue
potenzialità.

Crediamo che nel 2008 questo lavoro debba divenire sistematico e diffuso,
consentendo la costruzione di coordinamenti territoriali e regionali, fino a
proporci l’obiettivo di arrivare a costituire un vero e proprio
coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua pubblica, che potrebbe
trovare il suo atto di nascita con una giornata nazionale in autunno, in
coincidenza del secondo forum italiano dei movimenti per l’acqua.

Un altro punto di intervento che crediamo vada notevolmente approfondito
riguarda il ruolo dei lavoratori del servizio idrico.

La loro discesa in campo – al momento, ancora molto parziale ma con
significative emergenze- pensiamo sia determinante per il buon esito delle
battaglie per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Anche su questo punto crediamo che il 2008 debba diventare un anno di
svolta, costruendo e promuovendo un loro coinvolgimento più forte nei
coordinamenti territoriali e di messa in rete nazionale.

Rafforzare il ruolo degli Enti Locali e quello dei lavoratori e delle loro
rappresentanze è anche propedeutico al fatto di dare maggior respiro e, in
prospettiva, di ricollocare la stessa esperienza dei coordinamenti
regionali/territoriali per l’acqua.

Mettere insieme comitati e associazioni di cittadini e di movimenti, enti
locali, lavoratori e loro rappresentanze significa anche provare ad
affrontare il tema delle forme della democrazia.

Nel medio periodo, ciò significa iniziare a pensare alla progressiva
trasformazione dei coordinamenti territoriali per l’acqua in Presidi
territoriali per l’acqua pubblica e la democrazia partecipativa, intendendo
con questo indicare il fatto che i coordinamenti territoriali, nati sulla
costruzione delle vertenze territoriali e sulla raccolta delle firme,
provino a strutturarsi come luoghi di soggettività che avanzano proposte,
costruiscono mobilitazioni e investono le comunità locali – a partire dalle
assemblee elettive e dai soggetti gestori del servizio idrico – sul tema
della ripubblicizzazione del bene acqua e dei percorsi partecipativi che ne
consentano il governo di un reale controllo da parte dei lavoratori e dei
cittadini.

Su queste basi, di rafforzamento del ruolo di tutti i soggetti che
compongono il movimento per l’acqua e dei coordinamenti
regionali/territoriali, diventa anche possibile porsi l’obiettivo di
costruire un diverso ruolo del coordinamento nazionale del Forum dei
movimenti per l’acqua che, proseguendo la propria funzione di carattere
esecutivo e di servizio per l’insieme del movimento, possa però ampliare la
propria capacità di coinvolgere l’insieme dei soggetti e delle esperienze
territoriali che vivono nella nostra iniziativa, prevedendo riunioni
periodiche (almeno ogni mese e mezzo) collocate in giornate e luoghi che
consentano la più ampia partecipazione da parte di tutte le esperienze
territoriali.

Da ultimo, ma non per importanza, crediamo che la nostra esperienza italiana
debba essere messa a disposizione per la costruzione di una rete europea e
per una costante relazione con i movimenti sociali che a livello mondiale
lottano per l’acqua, anche in previsione dei prossimi appuntamenti
internazionali (settembre 2008 Forum Sociale Europeo a Stoccolma; gennaio
2009 Forum Sociale Mondiale in Brasile; marzo 2009 Forum Mondiale dell’Acqua
ad Istanbul (quest’ultimo, a dispetto del nome, è gestito dalle
multinazionali, per cui quello che verrà realizzato dai movimenti è un
contro-forum).

Queste sono dunque le riflessioni, le proposte e le scadenze che vi
proponiamo di discutere, integrare, modificare.

Vi proponiamo di farlo in tutti i territori e costruendo appuntamenti a
livello regionale e/o macro-regionale, attraverso un vero percorso di
consultazione del popolo, in modo da permettere a tutte/i di partecipare
alla discussione su come impostare il nostro percorso di lavoro e
mobilitazione per l’anno che va ad iniziare.

Che, dopo uno straordinario 2007, possiamo affrontare con ancor più
fiducia, intelligenza e determinazione.

5. Riassunto schematico delle tappe e dei gruppi di lavoro proposti nel
documento

Le tappe con cui si propone di scadenzare il lavoro :

a) gennaio – metà marzo 2008 : periodo di consultazione di tutto il
movimento per l’acqua;

b) 14 – 15 marzo 2008 : mobilitazione/presidio nazionale (14) davanti al
Parlamento per sostenere l’approvazione della legge di iniziativa popolare;
assemblea nazionale dei movimenti per l’acqua (15) a Roma;

c) metà marzo – fine giugno 2008 : costruzione dei forum regionali dei
movimenti per l’acqua;

d) ottobre 2008 : secondo forum italiano dei movimenti per l’acqua.

I gruppi di lavoro che si intendono proporre e a cui si chiede a tutte le
realtà di contribuire con le proprie competenze e disponibilità :

a) gruppo di consulenza in campo giuridico, legale, amministrativo;

b) gruppo di costituzione dell’osservatorio nazionale sull’acqua;

c) gruppo di studio e controinchiesta sulle multiutilities;

d) gruppo di lavoro per la costituzione del coordinamento nazionale
enti locali per l’acqua pubblica;

e) gruppo di lavoro per la costituzione di una rete tra i lavoratori
dell’acqua pubblica;

f) gruppo di lavoro sui rapporti internazionali del movimento
dell’acqua

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