Skip to content


Il disegno di legge sull’AURI della regione Umbria favorisce la privatizzazione dell’acqua

PalazzoCesaroni-180x180Audizione del comitato umbro acqua pubblica in regione, questa mattina, sul disegno di legge  di riordino amministrativo riguardante la reintroduzione dell’ATO unico Regionale e la costituzione dell’AURI (autorità rifiuti e idrico).

L’AURI è una cooperazione speciale dei comuni, che dovrà amministrare il servizio idrico e i rifiuti sull’intero territorio regionale.

Il comitato umbro acqua pubblica ritiene che questo disegno di legge non sia in linea con il percorso contro la  privatizzazione dell’acqua che 5 anni fa ha portato alla proposta di legge di iniziativa popolare, e, il 12 e 13 giugno 2011 alla vittoria dei referendum. Perchè?

– Pur riconoscendo ”l’acqua bene comune essenziale…” e la ”garanzia all’accesso individuale e collettivo..” non riconosce il diritto al minimo vitale garantito previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 50 lt. al giorno gratuiti per persona.

– non viene posto alcun limite allo sfruttamento industriale dell’acqua (commercio acqua in bottiglia), ne si privilegia l’uso idropotabile della risorsa.

– nulla si dice rispetto alla prevenzione e conservazione delle sorgenti dalle fonti d’inquinamento.

– non viene espressa la natura del servizio idrico come ”privo di rilevanza economica”, anzi tutt’altro, visto che si lascia ad intendere che il gestore sarà scelto attraverso gara ad evidenza pubblica.

– Tra le funzioni del Consiglio Direttivo c’è un chiaro riferimento all’affidamento del servizio mediante gara ad evidenza pubblica quindi in regime di libera concorrenza a gestori esterni, quindi volto alla privatizzazione.

-Tra le funzioni dell’assemblea è previsto che questa determini le tariffe nel rispetto di quanto previsto dagli artt. 10 del d.l. 70/2011 e 21 del d.l. 201/2011, cioè la normativa che ha attribuito la competenza in materia di tariffe del servizio idrico all’Autorità di vigilanza energia elettrica e gas, un’autorità di regolazione di mercato che ha deliberato un nuovo metodo tariffario reinserendo la remunerazione del capitale investito. Un nuovo metodo tariffario che il forum nazionale dei movimenti per l’acqua e il comitato umbro acqua pubblica si stanno preparando a contestare per le vie legali.

A questo proposito è stato triste ascoltare un Sindaco dichiarare che il costo dell’acqua è troppo basso perchè con il costo di un litro di benzina si pagano 1500 lt. d’acqua, quindi sarebbe necessario mettere i gestori privati in condizione di lavorare bene aumentando la tariffa per evitare gli sprechi della risorsa e favorire gli investimenti; inoltre ascoltare alcune organizzazioni sindacali che si dichiarano vicine a cittadini e lavoratori, difendere le dichiarazioni di confindustria riguardo il concetto di ” acqua bene economico”.

A conclusione il comitato umbro acqua pubblica ha rinnovato l’invito ad aprire un tavolo regionale partecipativo per affrontare tutte le problematiche dell’acqua sul territorio regionale.

 

Posted in INIZIATIVE, MATERIALE.