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Buon Compleanno Referendum A due anni dal referendum la privatizzazione dell’acqua in Umbria prosegue senza sosta!

LOCANDINA 4 FEBBRAIOCDPA3Continua la campagna di obbedienza civile promossa dal Comitato Umbro Acqua Pubblica

che consiste nell’autoriduzione della bolletta dell’acqua e nella richiesta del rimborso del canone di depurazione.

Dopo due anni dal referendum contro la privatizzazione dell’acqua nessuna delle aspettative previste dal dettato referendario è stata portata avanti.

La prima cosa che ci si aspettava era infatti una riduzione delle tariffe per effetto dell’eliminazione della remunerazione del capitale investito.

Questo non è mai avvenuto! I Sindaci Umbri lungi dal deliberare in tal senso hanno approvato una tariffa 2012 con un profitto che arrivava, in parecchi comuni, anche al 16%!

Le cose non sono cambiate nel 2013!

Infatti tutti i Comuni dell’Umbria, riuniti negli ATI, hanno approvato il nuovo metodo tariffario transitorio, imposto dall’AEEG, che ripropone la remunerazione del capitale investito con il nome di “oneri finanziari”. Questi non sono gli interessi sui mutui per gli investimenti o bancari, come vorrebbero farci credere, ma interessi calcolati forfettariamente sulla base di tassi dei BOT 10 e indici fissi; una componente aggiuntiva che andrà ad incidere sulle tariffe 2012 e 2013, in maniera retroattiva, in alcuni casi anche del 22%!

Gli utenti dell’ATI 1 e 2 (Umbra Acque SPA), già pagano in tariffa i cosiddetti “corrispettivi di concessione” a copertura degli interessi sui mutui per gli impianti, messi a disposizione dai comuni. Il colmo di tutto questo è che Umbra Acque SPA incassa i corrispettivi dagli utenti ma non li restituisce ai Comuni per pagare le rate dei mutui, così questi devono far fronte con le loro casse al pagamento delle rate, mentre i cittadini/utenti sono quelli che pagano doppio: una volta in bolletta e una volta sotto forma di tasse comunali!

Ma i Sindaci umbri (ATI 1, 2, 3 e 4) non si sono fatti mancare l’altra bella occasione di aiutare i gestori, quella di caricare la nuova tariffa di un’altra componente, il famoso “fondo nuovi investimenti FNI”, non si sa quali essi siano, ma per certo si sa che l’aggravio della tariffa sarà fino al 6%, oltre al normale aumento.

Sul versante regionale la musica non cambia. Da pochi giorni infatti la Regione Umbria ha deliberato l’AURI, Autorità Umbra Rifiuti e Idrico che riunisce i Comuni per la gestione dei rifiuti e del servizio idrico. Una legge regionale che spinge ancora di più verso la privatizzazione, recepisce il nuovo metodo tariffario del servizio idrico e toglie la possibilità all’ATI 3 in House di tornare ad un gestore pubblico attraverso azienda speciale. La legge è stata riproposta dall’Assessore all’ambiente in aula, nonostante l’apposita Commissione consiliare avesse recepito con un emendamento le istanze del Comitato.

Una grande prova di democrazia delle istituzioni umbre che pur di privilegiare le oligarchie economiche, hanno rigettato la proposta della Commissione e approvato la legge con una maggioranza anomala (PD e opposizione), a riprova di quanto contino per questa regione la volontà dei 27 milioni di cittadini italiani che hanno detto no alla privatizzazione dell’acqua.

Il Comitato umbro acqua pubblica ha iniziato la campagna di riduzione della bolletta dal 2011, rispettando la legge referendaria e continuerà a farlo fino a quando i gestori applicheranno il nuovo metodo tariffario per il quale sono stati presentati i ricorsi al TAR.

Ricordiamo inoltre che il 15 ottobre prossimo scadrà il termine per richiedere il rimborso di 10 anni di canone di depurazione pagato per le utenze che non usufruiscono dell’impianto di depurazione pubblico.

Il comitato può essere contattato tutti i mercoledi pomeriggio dalle 17,30 a Perugia in via del Lavoro 29 – tel. 075 5057404

aquapubblicapg@gmail.com

http://acquapubblica-umbria.noblogs.org

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