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AEEG – SI: Autorità per la tutela degli interessi privati delle multinazionali dell’acqua!

A distanza di 4 anni dal referendum contro la privatizzazione dell’acqua, possiamo constatare come la volontà popolare sia stata disattesa e tradita dalla normativa nazionale successiva.
In particolare l’affidamento della regolazione del Servizio Idrico all’Autorità per L’energia Elettrica e Gas, oggi AEEG-SI, non ha fatto altro che riportare l’acqua in un ambiente di libero mercato, tutto il contrario di quanto stabilito dai referendum.
L’AEEG-SI presentandosi come un’autorità di regolazione super parte, in realtà non è altro che espressione degli interessi delle lobby economiche (SUEZ, VEOLIA, Caltagirone che si trovano all’interno dei gestori italiani come ACEA), riconoscendo tutte le loro richieste in merito alle tariffe.
Questo è quanto emerso da un confronto tra comitati a Napoli, il 13 giugno, per l’evento organizzato dal Coordinamento Campano per l’Acqua Pubblica “Acqua: Mezzogiorno Svegliati”. Infatti il metodo tariffario AEEG ha riproposto la RCI abrogata con i referendum, definendola ambiguamente “oneri finanziari e fiscali” e ha previsto l’introduzione in tariffa di componenti come il FONI che non sono a copertura di costi o investimenti che hanno comportato notevoli aumenti tariffari come ad esempio in Umbria e in altre regioni d’Italia.
Per fronteggiare questo i comitati territoriali hanno avviato la campagna di obbedienza civile, che consiste nell’obbedire al referendum facendo un’autoriduzione nell’importo della bolletta dell’acqua.
Al contrario invece, l’Azienda Speciale ABC Napoli, che non è una spa e non c’è la presenza del privato, si è vista rigettare la proposta tariffaria, contenente secondo l’AEEG un aumento troppo consistente causando un ingente danno economico all’azienda speciale che gestisce senza profitto, a vantaggio della GORI SPA, gestore dell’ATO3 campano, che con la riduzione della tariffa risparmierà altrettanti milioni di euro!
Eppure questo metodo tariffario “s’ha da applicare”!?!? ed i Sindaci coraggiosi che non lo fanno, a rispetto del voto di 27 milioni di italiani, ricevono pressioni da tutte le parti.E’ il caso del comune di Saracena che gestisce il servizio idrico direttamente, adottando tariffe che non corrispondono al metodo AEEG. Ebbene per questo atto coraggioso il comune ha ricevuto un richiamo dalla Prefettura per un ipotetico danno erariale nei confronti delle casse del Comune!
Queste situazioni sono un esempio di come siano importanti gli interessi intorno all’acqua ma non serviranno a fermare i comitati mobilitati sui territori a difendere questo diritto essenziale!

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La depurazione e il torrente Faena. Lettera denuncia di un cittadino di Fratta Todina

faenaAlcuni anni fa esattamente a Maggio 2008 inviai una lettera, denunciando lo stato di totale degrado del torrente Faena, (Zona tutelata dai Beni Ambientali ) ridotto ad una fogna a cielo aperto, in quanto il collettore fognario principale del Comune, costruito sulla riva sinistra demaniale del torrente scaricava: (E continua a scaricare) i liquami raccolti ,direttamente nell’alveo del Faena senza nessuna forma di depurazione.
Denunciai anche il fatto che a distanza di 25 metri dal torrente sorge la mia abitazione costruita con tutti i canonici permessi rilasciati dal Comune,dalla Regione, dalla Provincia.
I due cosiddetti primi cittadini di Fratta Todina e Monte Castello Di Vibio si affrettarono a scrivere precisando che le due Amministrazioni comunali sono particolarmente attente a tutte le problematiche connesse al torrente Faena, che possano alterare le sue peculiarità, in particolare quelle derivanti dalla presenza della fognatura pubblica.
Inutile dire che le “attenzioni “ dei due Comuni sono rimaste solo parole, addirittura il Comune di Fratta Todina, inchinandosi completamente alla Soc.Umbra Acque (Che gestisce il collettore),ha espresso parere favorevole alla costruzione di un depuratore a 35 metri dalla mia abitazione, abbracciando in pieno l’escamotage di bassa lega della Umbra Acque, che vorrebbe far passare la costruzione del depuratore per una modifica dell’attualecollettore, cercando quin di di travisare la legge, che prevede una distanza minima dalle abitazioni di cento metri. (Allegato parere del Comune) parere artatamente espresso all’oscuro del diretto interessato al problema.
Tutto questo, a vantaggio economico del gestore, che incurante della sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale continua a far pagare il canone di depurazione, anche se questa operazione non viene eseguita,in quanto il vetusto collettore è stato semplicemente rinominato depuratore, senza che il Comune che costruì il collettore negli anni 70 proferisse parola.
Il Comune ha dimenticato completamente con questo atto, di salvaguardare la salute dei cittadini ed altresì che sono i contribuenti e non Umbra Acque a garantire lo stipendio a tutti i componenti del Comune stesso.
Come se tutto questo non bastasse ,indagando a fondo ho scoperto altre azioni comunali a dir poco assurde.
La zona dove sorge la mia abitazione è soggetta a frequenti inondazioni : (CNR-Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica in Umbria) e fu proprio una inondazione avvenuta il 15 Dicembre 1937 a distruggere il mulino preesistente alla mia attuale abitazione. Il Comune di tutto questo se ne è completamente dimenticato al momento di rilasciare i permessi di costruzione, né tantomeno ha pensato ad una oculata gestione degli argini del
torrente, in quanto le rive sono state usate come discariche per decenni per poi essere accuratamente occultate.
Le ultime piene del Faena hanno portato alla luce queste discariche e dal momento che sono composte da materiali estremamente incoerenti hanno favorito una distruzione delle rive che nel caso della riva sinistra ha reso oltremodo vulnerabile la mia abitazione : (Allegata foto discarica occultata). Lo stesso responsabile della Regione Umbria, Servizi difesa del suolo-Cave-Miniere- Acque Minerali ,Geologo Dr.Endro Martini il 31 Maggio 2000 Prot.n°17622/99 classificava questa zona “Una naturale ed importante zona di espansione del torrente Faena. Documento a disposizione.
Lo stesso Prefetto Gabrielli quando era a capo della Protezione Civile in una audizione alla Camera dei Deputati il 27 Dicembre 2013 in relazione ad abitabilità concesse in zone soggette a inondazioni, si espresse molto pesantemente sulla responsabilità dei Comuni, ma il Comune di Fratta Todina si è ben guardato di valutare i problemi della zona al momento di rilasciare il permesso di costruzione.
I lavori eseguiti lo scorso Settembre –Ottobre sul Faena hanno avuto lo scopo principale di costruire un argine a protezione della discarica !!!! Come giustamente segnalato dal Responsabile del Servizio Difesa e Gestione Idraulica della Provincia di Perugia,in relazione alla mia richiesta di intervento per i danni provocati dalla ultima piena del torrente Faena avvenuta lo scorso 25/26 Marzo.
Tutto questo poteva essere evitato se il Comune avesse, al momento di rilasciare i permessi di costruzione meditato su quello che stava facendo.

Distinti Saluti

Valentino Ricci
Strada Vicinale del Mulino 4
Fratta Todina

Posted in ACQUA SALUTE E AMBIENTE, depurazione.


Report Conferenza: ACQUA PUBBLICA, REFERENDUM TRADITO – Perugia 9-10 maggio 2015

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Due giorni di discussione tra i comitati contro la privatizzazione dell’acqua di Albano, Amaseno, Aprilia, Arezzo, Padova, Pistoia, Prato, Rocca Priora, Umbria, Velletri, Valdarno sul referendum tradito, gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, tariffe e obbedienza civile con l’autoriduzione dalla bolletta della quota di profitto abrogata con il referendum.
Tra gli ospiti presenti il Prof. Enrico Carloni, docente di Diritto Amministrativo all’Università di Perugia, il quale,

partendo da un discorso più in generale sui diritti ha evidenziato l’incessante tentativo del legislatore di ripristinare un modello di mercato, nell’azione dell’Autorità e nella Giurisprudenza Amministrativa, quindi la vittoria referendaria del diritto essenziale è stata annullata nell’applicazione sostanziale ed il progressivo indebolimento del ruolo degli Enti Locali va nella stessa direzione. Con l’attribuzione delle funzioni di regolazione del SII all’Autorità dell’Energia Elettrica e Gas, l’acqua è rientrata nell’ambito del mercato ed il nuovo metodo tariffario dell’AEEG-SI ripropone una componente che paradossalmente è uguale a quella abrogata dal referendum. La frustrazione dell’esito referendario non può prescindere da scelte di tipo politico e segue una linea che interessa non solo il settore del SII.

L’Avv. Sandro Ponziani ha iniziato ad occuparsi di acqua in occasione del primo processo di privatizzazione in Italia, quello dell’ATO di Arezzo.

Già da allora seguiva alcuni comitati di cittadini che si rifiutarono di pagare la nuove bollette, con tariffe altissime, ottenendo una sentenza positiva contro l’affidamento del servizio al gestore privato.
Il suo intervento ha analizzato l’interpretazione della Corte Costituzionale del quesito referendario che ha abrogato la Remunerazione del Capitale Investito, il parere del Consiglio di Stato successivo e, gli interventi legislativi e di tipo amministrativo mirati a tradirne l’esito, iniziati già prima della consultazione referendaria.

Nella seconda parte L’Avvocato ha sottolineato le contraddizioni della sentenza del TAR Lombardia sul metodo dell’AEEG-SI ed ha concluso con il problema della depurazione e le battaglie giuridiche per ottenere il rimborso del canone di depurazione non dovuto.

Nel pomeriggio l’intervento di Thyeri Uso ha messo l’attenzione sulle politiche Europee e i nuovi accordi commerciali transoceanici tra Europa e Canada (CETA) e tra Europa e Stati Uniti (TTIP)


(IT)

(FR)

secondo i quali, nel momento in cui l’acqua viene prelevata dal suo ambiente, diventa un bene commerciale qualsiasi uso se ne faccia (acqua potabile, irrigazione, acqua in bottiglia), inoltre gli accordi consentiranno alle multinazionali di ricorrere a tribunali speciali (ISDS) e ottenere rimborsi per mancati profitti.

Abbiamo avuto l’occasione di conoscere la ripublicizzazione del servizio idrico di Parigi con l’intervento di Anne Le Strat, che ha curato la nascita di EAU de Paris, il gestore pubblico e partecipato da rappresentanti di cittadini, associazioni e lavoratori.

L’ex vice sindaco di Parigi ha parlato del percorso di ripubblicizzazione, nato da un’alleanza politica di tutta la sinistra (la gouche pluriel) che ha scelto di gestire l’acqua come un servizio pubblico alla scadenza del contratto di concessione il 31/12/2009. Questo perchè la municipalità non riusciva a controllare i gestori privati (VEOLIA e SUEZ) che continuavano ad aumentare le tariffe. Già alla fine del primo anno la gestione pubblica ha portato dei risparmi di circa 35 milioni di € proprio per il mancato pagamento dei profitti azionari ed anche per la fusione delle tre aziende di captazione, distribuzione e fatturazione del SII. Tutto questo ha portato alla riduzione delle tariffe dell’8% solo dopo due anni.
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In ultimo l’intervento dell’Avv. Maurizio Montalto di Napoli,

anche lui già dal 2004 ha iniziato a contrastare la privatizzazione dell’acqua a Napoli. Rappresentante dei comitati campani per l’acqua pubblica è da pochi mesi Presidente di ABC Napoli, l’unica Azienda speciale in Italia, per la gestione del servizio idrico dopo i referendum.

Lo Statuto di ABC Napoli garantisce il diritto all’acqua vietando i distacchi per qualsiasi motivo. Inoltre viene garantita la partecipazione dei comitati nella gestione, infatti le assemblee del CdA sono partecipate dai comitati di cittadini e lavoratori. Ma il percorso è solo all’inizio ed il lavoro da fare è tanto per contrastare l’opposizione pressante delle forze politiche al servizio delle multinazionali che vogliono annullare questa bellissima esperienza, unica in Italia.

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Nell’assemblea di domenica mattina i comitati hanno concluso che, comunque vada il ricorso nazionale, non si smetterà di lottare contro ogni forma di privatizzazione dell’acqua, per la garanzia dell’accesso a tutti e per la tutela delle risorse idriche.
In particolare la discussione si è concentrata sui seguenti punti:
1) Ricorso AEEG e prossima sentenza del Consiglio di Stato.
2) Tariffe e ripubblicizzazione.
3) Democrazia e partecipazione.

Pur constatando che sul tema acqua non si respira più il clima del 2011, la questione rimane centrale nella lotta contro le politiche neoliberiste di privatizzazione e va estesa e costruita nei territori la sua connessione con tutti gli altri temi strettamente legati alla salute ed alla qualità (inquinamento, uso dei pesticidi, amianto, prevenzione sanitaria ed osservazione epidemiologica) e più in generale bisogna ridare alla battaglia un respiro culturale e politico complessivo. In questo senso la prossima decisione del Consiglio di Stato sul ricorso contro la sentenza del Tribunale di Milano, pur potendo comportare una riduzione ulteriore degli spazi di resistenza, con degli effetti negativi sulla campagna di obbedienza civile, dovrà essere comunque, indipendentemente dal suo esito, occasione di rilancio della battaglia, riadattando le forme della lotta ed estendendone il carattere collettivo.
In questo senso e a questo scopo è stato deciso di convocare un nuovo incontro dei comitati territoriali dopo l’adozione della sentenza.
E’ stato deciso inoltre di continuare ed approfondire la riflessione sul tema della tariffazione, sulle forme della ripubblicizzazione del servizio idrico e sulle norme introdotte dal decreto Sblocca Italia che impongono forme unitarie di gestione dei servizi pubblici locali (si inoltra nuovamente, come base di questa discussione, il documento elaborato dal comitato di Padova).
E’ stata poi rafforzata la necessità e l’utilità di far circolare in rete tutte le esperienze dei territori e tutti i documenti e i materiali elaborati nelle varie battaglie sui vari temi.
Da Perugia viene rilanciato quindi il valore culturale e politico della battaglia dei territori e con esso il senso e l’esperienza di una comunità resistente che è riuscita ad attivare sensibilità ed attenzione sul tema dell’acqua e che mentre lotta costruisce saperi, competenze, relazioni orizzontali ed elabora nuove forme di democrazia.

Territori Contro la Privatizzazione dell’Acqua

Posted in INCONTRI, INIZIATIVE, MATERIALE, obbedienza civile, video.


L’arroganza di Umbra acque e il potere di chiudere i rubinetti!

resistenza acquaNon importa se sei giovane o vecchio, disoccupato o malato, se hai difficoltà economiche, cosa abbastanza frequente in questo periodo dove è facile restare senza lavoro, Umbra acque non guarda in faccia a nessuno: se non riesci a pagare la bolletta ti chiude il rubinetto e non si discute! E poi di quale bolletta si parla? Non calcolata su consumi effettivi ma con importi basati su consumi stimati.

Ultimamente è successo ad un giovane papà, disoccupato e con un debito “stimato” di poco più di 200,00 €, che dopo aver chiesto un pagamento rateale in base alle proprie possibilità economiche gli è stato risposto che per avere l’acqua deve pagare almeno 100€.

Ora, non vogliamo solo dire che l’acqua è un diritto umano fondamentale e parlare delle numerose sentenze che in Italia, riconoscendo l’acqua come un servizio essenziale quale è, dichiarano anche che non può essere staccata, nemmeno per morosità (Esempi: Decreto del Tribunale di Bari – 09/09/2004; Sentenza del Tribunale di Latina 31/10/2006; Ordinanza Tribunale di Enna, Provvedimento del Tribunale di Tempio Pausania, sezione staccata di Olbia, del 06-07-2012) sulla base del principio che “la sospensione della fornitura di un bene primario come l’acqua appare sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario”, quindi il mancato pagamento della bolletta non è un motivo sufficiente all’interruzione di un servizio pubblico.

Eppure non serve rivendicare i diritti quando questi sono nelle mani del mercato!

L’acqua non ha padroni ne proprietari, ma se qualcuno ha il potere di chiudere o aprire il rubinetto non è padrone solo dell’acqua ma anche della tua vita, e chi ha questo potere, come Umbra Acque spa, lo esercita con arroganza e prepotenza in nome del profitto che deve incassare.

Ecco perché è essenziale che la gestione dell’acqua torni ad essere pubblica e partecipata dalle comunità locali mentre la maggioranza delle sfera politica nazionale e regionale è pronta a finire il lavoro di consegnare definitivamente il servizio idrico nelle mani di ACEA, quindi della multinazionale GdF SUEZ e degli imprenditori romani come Caltagirone.

Ecco perché abbiamo promosso un referendum popolare che ha detto no alla gestione privata dell’acqua, referendum tradito dai governi “tecnici”, precedente e attuale, messi in piedi solo per sostenere i grandi interessi finanziari.

Ecco perché abbiamo promosso la campagna di “obbedienza civile” che consiste nell’autoriduzione dalla bolletta del profitto abrogato con il referendum.

Per tutte le informazioni siamo a Perugia, via del Lavoro 29 (prosecuzione di via della Concordia), tutti i mercoledì pomeriggio dalle 17,30 alle 19,30 (tel. 075.5057404) oppure scrivere a acquapubblicapg@gmail.com, o potete chiamare i cellulari: 3381912990 – 3337826433.

Comitato Umbro Acqua Pubblica

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PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI E DEI DIRITTI – NEGATI IL LAVORO E L’ACQUA NON SI TOCCANO!

CONTRO IL PROFITTO, IL DOMINIO FINANZIARIO E INDUSTRIALE immagineiniziativa maggio
CONFERENZA INTERNAZIONALE
ACQUA PUBBLICA: REFERENDUM TRADITO
LA RESISTENZA CONTINUA NEI TERRITORI!

PERUGIA, 9 e 10 MAGGIO 2015
Palazzo Della Penna
con la partecipazione di:
ANNE LE STRAT, ex Presidente di EAU DE PARIS

La donna che fu il motore della ripubblicizazione del
Servizio Idrico Integrato a Parigi, Capitale della Francia
con 2 milioni di utenti, in mano allora alle due piu
grosse multinazionali del settore: le francesi SUEZ e
VEOLIA.

Nominata Vice Sindaco per il settore dell’acqua, in
seguito anche Presidente di Eau de Paris, fu lei che
ripose in mano pubblica tutta la gestione dell’acqua nella
città di Parigi dal 2009. Due anni dopo, riuscì ad
abbassare le tariffe dell’ 8%, concentrando i ricavi non
più sulla rendita finanziaria ma sugli investimenti nelle
infrastrutture e nella tutela ambientale delle zone di
captazione.

Comitato Umbro Acqua Pubblica
Tel: 338 1912990, 333 7826433
acquapubblicapg@gmail.com
FB: Acqua Pubblica: referendum tradito

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Acqua pubblica: referendum tradito! LA RESISTENZA CONTINUA NEI TERRITORI!

immagineiniziativa maggioA 4 anni dai referendum per l’acqua pubblica la gestione del servizio idrico rimane nelle mani delle SPA partecipate dalle multinazionali e dalle lobby private, con il pieno consenso della politica istitutionale. Inoltre il sistema dell’AEEG ripropone una tariffa con un profitto garantito dopo accordi con i gestori.
Continua la resistenza dei comitati di cittadini per l’applicazione dei referendum con l’autoriduzione dalla bolletta della quota di profitto abrogata, i ricorsi per il rimborso decennale del canone di depurazione e altre iniziative giuridiche.

I comitati dell’Acqua di Albano, Amaseno, Aprilia, Arezzo, Padova, Pistoia, Prato, Umbria, Velletri, Valdarno ne parleranno alla Conferenza Internazionale del 9 e 10 maggio a Perugia – Palazzo Della Penna – con il Prof. Enrico Carloni, docente di Diritto Amministrativo all’Università di Perugia e l’Avv. Sandro Ponziani. In allegato il programma.

FB: ACQUA PUBBLICA : REFERENDUM TRADITO
Tel: 338 1912990, 333 7826433
http://acquapubblica-umbria.noblogs.org/
acquapubblicapg@gmail.com
Volant910

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referendum tradito Volant910

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festaacqua

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Da Alex Zanotelli: GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA NAPUL’ E’……. ABC!

bandieraIl 9 marzo 2015 è una data storica per il movimento Acqua di Napoli perché il Consiglio Comunale di Napoli ha finalmente votato lo Statuto di ABC –Napoli (Acqua Bene Comune) ed ha affidato , con una Convenzione , l’acqua di Napoli ad ABC , Azienda Speciale, che non può lucrare sull’acqua.

Per sei lunghe ore in piedi, con i rappresentanti del movimento acqua di Napoli, ho potuto seguire il dibattito delle forze politiche, che per la prima volta hanno votato compatte per la gestione pubblica dell’acqua, incluso il PD . Astenuti, invece,i Fratelli d’Italia, Nuovo Centro Destra e Forza Italia.

Quando il presidente del Consiglio Comunale ha annunciato l’esito del voto ,l’assemblea lo ha accolto con un scrosciante applauso . Consiglia Salvio, la coordinatrice del movimento acqua in Campania ha alzato un cartellone con la scritta “Napul’è ….ABC”. Euforia per una vittoria quasi insperata: abbracci, strette di mano, foto e sventolii di bandiere. Continued…

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Finalmente a Napoli affidamento trentennale al pubblico e con una gestione partecipata dai comitati…!!!

Un grande risultato ed esempio per tutte le amministrazioni che hanno a cuore l’interesse della comunità!
festeggiamo con il comitato di Napoli!

Napule è…l’ABC dell’Acqua Pubblica

Esprimiamo piena soddisfazione per il grande risultato ottenuto oggi in Consiglio Comunale a Napoli, che vedeva all’Ordine del Giorno:

L’ AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO ALL’AZIENDA SPECIALE ABC (Acqua Bene Comune) NAPOLI, la cosiddetta: MESSA IN SICUREZZA.

E’ stata anche deliberata la modifica statutaria dell’ AS ABC Napoli.

Con tale atto è stata istituzionalizzata la partecipazione democratica nel Consiglio d’ Amministrazione; si escludono le partecipazioni a SpA, mentre invece si apre ai Consorzi di Comuni per l’Acqua Pubblica; si devolve l’1% degli utili per interventi in Paesi in via di Sviluppo.

Tutto ciò è frutto del continuo ed enorme impegno del Comitato Acqua Pubblica Napoli, del Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua, del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, dei Comitati Territoriali tutti, ad essi il ringraziamento per l’impegno profuso e la sollecitazione a continuare insieme a noi  il percorso congiunto, perchè oggi si raggiunge un traguardo, ma si inizia un nuovo grande lavoro per impedire che l’acqua della Città Metropolitana di Napoli, che l’ACqua della Campana, che l’Acqua di tutti vada a finire nelle mani di privati e di approfittatori.

Siamo consci del fatto che l’AS ABC Napoli è come un granello di sabbia che blocca il grande ingranaggio delle privatizzazioni, volute da chi sull’acqua vuole fare profitto, ma noi non desisteremo mai dal nostro intento, perchè:

RIPUBBLICIZZARE SI PUO’, RIPUBBLICIZZARE SI DEVE

E IL COMUNE DI NAPOLI L’HA FATTO.

Infine un particolare GRAZIE a chi ha fatto il grande atto di coraggio che ha permesso la bella vittoria di questa mattina: il Sindaco, la Giunta, il Consiglio – Essi hanno deciso unanimemente per la messa sicurezza dell’ AS ABC Napoli, che non riguarda solo Napoli, ma tutti.

Presenti Alex Zanotelli, il Presidente dell’AS ABC Napoli Maurizio Montalto, i Comitati Cittadini, i Lavoratori, le Associazioni, i Cittadini.

Possiamo proprio affermare, per dirla anche qui coi titoli di canzoni partenopee:

” E’ NU JUORNO BUONO!”

NAPOLI, 9 marzo 2015

Comitato Acqua Pubblica Napoli

Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua

 

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