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Audizione del Comitato Umbro Acqua Pubblica in Commissione Consiliare a Perugia

Mercoledì 19 febbraio il Comitato Umbro Acqua Pubblica è stato ascoltato dalle Commissioni Consiliari Permanenti II e IV in seduta congiunta del Comune di Perugia in seguito all’Odg presentato da Consiglieri di minoranza con il quale si chiede, tra le altre cose, di impegnare il Sindaco e la Giunta a “riconsiderare la possibilità di rendere pubblico il idrico, dando piena attuazione alla volontà popolare espressa nel referendum del 2011….” ed a “promuovere la costituzione di un forum sull’acqua con la partecipazione delle associazioni, dei Sindacati e del Comitato Umbro Acqua pubblica”.

Nessun dubbio sulla gestione del servizio idrico integrato da parte del Comitato che, viene ribadito, deve essere pubblica e partecipata dai cittadini, secondo un nuovo modello che si sta diffondendo in Europa e nel mondo.

Mentre Umbra Acque spa festeggia il record di oltre 4 milioni di euro di utili conseguito nel 2018 ed il Gruppo ACEA spa festeggia l’aumento delle proprie quotazioni in borsa, il Comitato ha ricordato che di ciò si deve solo ringraziare i cittadini: sono questi ultimi infatti che finanziano totalmente il Servizio idrico tramite il pagamento delle bollette e delle tasse.

Le risorse dei cittadini sono infatti lunica fonte di finanziamento delle opere, mentre la componente privata di Umbra Acque SPA (ACEA partecipata dalla multinazionale SUEZ) dopo il versamento della quota di capitale non ha mai aggiunto altre risorse e si limita a stabilire la “strategia aziendale” per migliorare i profitti, aumentando le tariffe.

Il pagamento di 5 centesimi di € al litro dell’acqua prelevate nelle sempre più diffuse “casette dell’acqua”, sempre a detta del presidente di U.A. spa, è simbolico e rappresenta un segno di rispetto della risorsa. Noi pensiamo invece che il rispetto della risorsa si dimostra prendendosi cura delle reti, evitando le perdite, attuando politiche di conservazione delle sorgenti e dell’ambiente, mentre in questo caso gli investimenti non vengono completati e le perdite delle reti arrivano a superare il 50%. D’altra parte come dice il Presidente di U.A. spa “se ci sono voluti 15 anni per arrivare a questo punto, non si può certo recuperare in un solo anno, bisognerà aspettare i tempi necessari” dimenticando che negli scorsi 15 anni l’Amministratore Delegato di Umbra Acque spa è stato sempre un incaricato di ACEA spa.

Quindi siamo sicuri che da qui al 2027, anno di scadenza della convenzione, Umbra acque spa con la sua componente privata riuscirà a migliorare le condizioni del servizio? Oppure no, come crediamo noi.

Mentre Umbra Acque spa sta già lavorando per ottenere una proroga della gestione al 2031, anno in cui si riallineano le scadenze contrattuali degli altri gestori, per convogliare le aziende in un unico gestore regionale, sarà bene che i Comuni Umbri comincino a progettare una nuova gestione partecipata dai cittadini che garantisca il diritto all’accesso all’acqua per tutti e la salvaguardia delle risorse per le generazioni future.

Ordine Del Giorno Comune di Perugia

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